Solidarietà a mons. Flavio Giovenale, vescovo di Abaetetuba, nello stato brasiliano
del Parà, per aver subìto “nuove pressioni e minacce a motivo del suo impegno a favore
dei più poveri e maltrattati” viene espressa oggi dal Rettore maggiore dei Salesiani
don Pascual Chàvez. Mentre nel vicino stato di Bahia – riferisce il Sir, mons. Luiz
Flavio Cappio, vescovo della diocesi di Barra, sta facendo lo sciopero della fame
contro il progetto di deviazione del fiume Saõ Francisco, da cui dipende la sopravvivenza
di 15 milioni di persone, il vescovo di Abaetetuba deve fare i conti con minacce anonime.
L’ultima, del 4 dicembre, così diceva: “Conosciamo i vostri passi. – riferisce l’agenzia
salesiana Ans - Lasceremo abbassare la polvere e poi aggiusteremo i conti. Avete infastidito
troppe persone”. Mons. Giovenale ha recentemente denunciato il caso di una ragazza
rinchiusa per 20 giorni in una cella torturata e seviziata. Il caso, spiega l’agenzia
Ans, “ha evidenziato la punta di un iceberg di corruzione, droga, omertà, che vede
coinvolti in un patto silenzioso la polizia civile e militare, i corrieri della droga,
il sistema giudiziario e il pubblico ministero del Parà”. Non è la prima volta che
mons. Giovenale è vittima di minacce, soprattutto per il suo impegno contro il narcotraffico
e la creazione di alternative per i giovani. (C.D.L.)