Il Papa autorizza la promulgazione dei Decreti per sei nuove Beatificazioni. Riconosciute
le virtù eroiche della piccola "Nennolina"
La Chiesa avrà presto 6 nuovi Beati: stamani Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione
delle Cause dei Santi a promulgare i relativi Decreti. Tra questi anche quelli che
riconoscono le virtù eroiche di 8 Servi di Dio, tra cui la piccola Antonia Meo conosciuta
come Nennolina. Ce ne parla Sergio Centofanti:
Potrebbe
essere la più giovane santa, non martire, della storia della Chiesa: Antonietta Meo,
detta familiarmente “Nennolina”, nasce a Roma il 15 dicembre 1930, in una famiglia
di solidi principi morali e religiosi. È una bambina vivace ed allegra, i capelli
neri tagliati a caschetto, con una gran voglia di giocare e saltare. Un giorno si
fa male sbattendo il ginocchio su un sasso, nel giardino dell’asilo. Il dolore non
passa. I medici sentenziano: “osteosarcoma”. Le viene amputata la gamba. Tutti sono
sconvolti, tranne lei. È la primavera del 1936. Nennolina, che ha poco più di cinque
anni, dopo l’intervento, mette una pesante protesi ortopedica e continua la sua solita
vita di bimba. Ma con una particolarità: in questo periodo difficile e doloroso scrive
più di cento letterine rivolte a Gesù, Maria, a Dio Padre e allo Spirito Santo, che
rivelano una vita di unione mistica davvero straordinaria. Semplici pensieri di bambina:
“Caro Gesù – scrive - Tu che hai sofferto tanto sulla croce, io voglio fare tanti
fioretti e voglio restare sempre sul Calvario vicino vicino a Te e alla Tua Mammina”.
E ancora: “Caro Gesù bambino tu sei santo. Tu sei buono aiutami fammi questa grazia
ridammi la mia gambina …Se non vuoi Fiat voluntas tua…Gesù amoroso…non partire più
dal mio cuore resta sempre con me”. Nennolina si spegne il 3 luglio 1937: ha appena
sei anni e mezzo.
I prossimi Beati sono Michele Sopocko,
sacerdote diocesano; Giacomo Da Ghazir Haddad (al secolo: Khalil), sacerdote professo
dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e fondatore della Congregazione delle Suore
Francescane della Croce in Libano; Maria Maddalena dell’Incarnazione Sordini (al secolo:
Caterina), fondatrice dell’Istituto delle Suore dell’Adorazione Perpetua del Santissimo
Sacramento; Giovanna Emilia de Villeneuve, fondatrice della Congregazione delle Suore
dell’Immacolata Concezione; Vincenza Maria Poloni (al secolo: Luigia), fondatrice
dell’Istituto delle Suore della Misericordia di Verona; Maria Giuseppina di Gesù Crocefisso
Catanea (al secolo: Giuseppina); monaca professa dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi.
Inoltre sono state riconosciute le virtù eroiche, oltre che di Antonia Meo,
anche di Francesco Mottola, sacerdote diocesano e fondatore dell’Istituto Secolare
delle Oblate del Sacro Cuore; Serafino Morazzone, sacerdote diocesano; Raffaele Luigi
Rafiringa, religioso professo dell’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane; Stefano
Nehmé (al secolo: Giuseppe), fratello professo dell’Ordine Libanese dei Maroniti;
Anna Maria Marovich, dell’Instituto delle Suore della Riparazione al Sacratissimo
Cuore di Gesù e di Maria Immacolata; Maria Piera de Micheli (al secolo: Giuseppa Maria),
suora professa della Congregazione dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires; e di
Emanuele Lozano Garrido, laico.