Benedetto XVI esorta l'umanità a vincere tristezza e scoraggiamento con la speranza
cristiana: il commento del cardinale Comastri
Il Papa, ieri all’Angelus e durante la visita alla Parrocchia romana di Santa Maria
del Rosario ai Martiri Portuensi, è tornato a parlare della speranza: nel clima dell’Avvento
e sulla scia della sua seconda Enciclica, la “Spe salvi”, ha esortato l'umanità ad
abbandonare ogni tristezza e scoraggiamento nella certezza che Dio ci è vicino, nella
gioia e nel dolore, e nella speranza della seconda venuta di Cristo. Ma cosa è la
speranza cristiana? Giovanni Peduto lo ha chiesto al cardinale Angelo Comastri,
vicario del Papa per la Città del Vaticano:
R. – La
speranza cristiana è la certezza, una certezza di fede che il bene vince, la bontà
vince e vince perché ha già vinto in Cristo Gesù, morto e risorto. Io dico sempre
che per capire la speranza bisogna mettersi ai piedi della Croce e guardare una scena,
che è un raggio di luce, un fascio che illumina tutta la storia. Gesù è sulla Croce,
la Croce che abbiamo costruito tutti, e mentre è sulla Croce l’arroganza umana lo
provoca: “Se sei il Figlio di Dio, scendi dalla Croce e allora noi ti crederemo. Hai
salvato gli altri, adesso salva te stesso”. Gesù poteva scendere se avesse voluto,
cosa gli costava? Con una parola aveva detto al Mare di Galilea: "Fermati!", e si
era fermato; aveva detto al vento impetuoso: "Taci", ed aveva taciuto; con una benedizione
aveva moltiplicato il pane per sfamare migliaia di persone; con una parola aveva richiamato
in vita Lazzaro. Cosa costa a Gesù, quindi, scendere dalla Croce? Perché non è sceso?
Non è sceso dalla Croce per dirci che Dio non è potere e, quindi, Gesù non è sceso
dalla Croce per non canonizzare la forza del potere, la forza dell’arroganza, la forza
della prepotenza. E’ rimasto sulla Croce per dirci che Dio è amore, Dio è bontà. La
forza di Dio è la forza della bontà, è la forza dell’amore e proprio perché questa
è la forza di Dio, la bontà vince, l’amore vince. Questa certezza è il cuore della
speranza cristiana, che ha poi avuto la sua esplosione nella Risurrezione di Gesù.
La morte di Cristo non è stata l’ultima parola, ma attraverso la morte Gesù ha messo
l’amore dentro la morte ed ha, quindi, vinto anche la morte: e la Resurrezione ne
è conseguenza.