Il Papa presiede la Messa di dedicazione della parrocchia Romana ai Martiri Portuensi
Se oggi “il messaggio salvifico di Cristo viene contrastato”, “i cristiani, non meno
di ieri, sono chiamati a rendere ragione della loro speranza, a offrire al mondo la
testimonianza della Verità dell’Unico che salva e redime”: è quanto ha sottolineato
questa mattina Benedetto XVI che ha presieduto la celebrazione eucaristica di dedicazione
della parrocchia romana Santa Maria del Rosario ai Martiri Portuensi, alla Magliana.
Ricordando che la terza domenica di Avvento invita a gioire per la venuta di Cristo,
il Papa ha poi invitato i fedeli a destarsi dal sonno dell’abitudine e ad abbandonare
la tristezza. Il servizio di Tiziana Campisi:
“Un
invito a gioire perché ‘il Signore viene’… a salvarci”: questo è il tempo di Avvento,
ha detto Benedetto XVI, per tale motivo la sua liturgia esorta a rallegrarsi:
“La
liturgia dell'Avvento ci ripete costantemente che dobbiamo destarci dal sonno dell’abitudine
e della mediocrità, dobbiamo abbandonare la tristezza e lo scoraggiamento; occorre
che rinfranchiamo i nostri cuori perché ‘il Signore è vicino’". “Per
avere forza dal Signore - ha aggiunto poi il Papa - bisogna gioire, esprimendo riconoscenza
per i doni di Dio”. E ricordando che la parrocchia di Santa Maria del Rosario è stata
costruita nei pressi delle catacombe di Generosa, “dove la tradizione vuole siano
stati sepolti” i “fratelli Simplicio, Faustino e Viatrice, vittime della persecuzione”
del 303, Benedetto XVI ha esortato i fedeli a guardare all’esempio dei giovani martiri
- “che morirono per rendere testimonianza a Cristo” - per perseverare nella fedele
sequela di Gesù:
"E la protezione della Vergine
del santo Rosario non vi chiede di essere uomini e donne di fede profonda e di preghiera
come lo fu Lei? Anche oggi, pur in forme diverse, il messaggio salvifico di Cristo
viene contrastato e i cristiani, in altri modi ma non meno di ieri, sono chiamati
a rendere ragione della loro speranza, a offrire al mondo la testimonianza della Verità
dell’Unico che salva e redime”. Benedetto
XVI ha anche incoraggiato “quanti con la Caritas parrocchiale cercano di andare incontro
alle tante esigenze del quartiere - specialmente rispondendo alle attese dei più poveri
e bisognosi” - ed ha affermato, inoltre, che “una chiesa (…) vuole essere costante
richiamo ad una fede salda e all’impegno di crescere come comunità unita”, ma che
è la comunità vivente ad essere più sacra del tempio materiale:
“Per
costruire questo tempio vivente, questa nuova città di Dio nelle nostre città, per
costruire questo tempio che siete voi, occorre tanta preghiera, occorre valorizzare
ogni opportunità che offrono la liturgia, la catechesi, e le molteplici attività pastorali,
caritative, missionarie, e culturali che conservano “giovane” la vostra promettente
parrocchia". Infine, il Papa, citando
il Vangelo del giorno, ha sottolineato che Gesù è la “roccia su cui poggia la nostra
fede”, fede per la quale Pietro è divenuto la pietra sulla quale Cristo ha fondato
la Chiesa. E proprio “nella grande comunità della Chiesa (…) unita nella comunione
con il Successore di Pietro, come roccia dell’unità”, ha concluso Benedetto XVI, Dio
ci raccoglie. Al termine della celebrazione, il Santo Padre ha incontrato, nel salone
parrocchiale a lui dedicato, i bambini che riceveranno la Prima Comunione e i ragazzi
della Cresima. A loro ha spiegato che seguendo i tanti esempi dei Santi c’è la sicurezza
di essere nella strada giusta.