Elezioni nello Stato indiano del Gujarat, appello dei vescovi
Urne aperte nel Gujarat, popoloso Stato dell’India nordoccidentale, dove sono chiamati
al voto 18 milioni di elettori per la seconda fase delle elezioni. Lo spoglio è previsto
per domenica prossima, ma - secondo i sondaggi - Narendra Modi, leader del Partito
indù nazionalista (il BJP) dovrebbe essere riconfermato alla guida dello Stato. Secondo
alcune previsioni, il BJP potrebbe conquistare 115 seggi nel parlamento locale, assicurandosi
così una netta maggioranza sul partito rivale del Congresso, che considera queste
elezioni come un test importante per la tenuta del Governo di New Delhi. Il servizio
di Maria Grazia Coggiola:
La campagna
elettorale è stata caratterizzata da un acceso duello verbale tra il carismatico e
controverso Modi e la presidente del Congresso, Sonja Ghandi, che lo aveva accusato
di creare un clima di terrore nello Stato, dove esistono forti tensioni tra la maggioranza
induista e la minoranza musulmana. Il leader del Gujarat era stato accusato di complicità
nei violenti disordini avvenuti cinque anni fa, quando circa 2 mila persone - la maggior
parte musulmani - furono barbaramente uccise o arse vive. Anche le minoranze religiose
del Gujarat si troverebbero, quindi, nel mirino del fanatismo indù ed i cattolici
- che rappresentano circa l’1 per cento della popolazione - temono che la vittoria
del BJP possa portare ad ulteriori restrizioni e discriminazioni soprattutto per quanto
riguarda la gestione delle scuole ed istituti scolastici cristiani. Alla vigilia del
voto, i quattro vescovi del Gujarat avevano lanciato un forte appello per un impegno
responsabile dei cattolici in politici. “Chi si sottrae ai propri diritti-doveri sociali,
rinnega il Signore”, avevano scritto in una lettera aperta. Nel 2006, il governo aveva
lanciato la proposta di una legge "anticonversione", simile a quella in vigore in
altri Stati indiani, che era stata però bloccata dalle proteste dei leader religiosi
e dalle associazioni dei diritti umani. (Per la Radio Vaticana, Maria Grazia Coggiola)