2007-12-15 13:42:19

Pubblicato il calendario delle celebrazioni natalizie presiedute da Benedetto XVI. L’invito del Papa ad accogliere nei nostri cuori il Dio che si fa Bambino


L’ufficio delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice ha notificato le celebrazioni che saranno presiedute da Benedetto XVI nel tempo di Natale. Sabato 24 dicembre, nella Basilica Vaticana, il Papa celebrerà la Santa Messa della Notte nella Solennità della Natività del Signore. Domenica 25 dicembre, rivolgerà il suo messaggio natalizio al mondo e impartirà la Benedizione “Urbi et Orbi”. Il 31 dicembre, il Pontefice presiederà i Primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Il 2008 si aprirà con la Messa del Papa, il primo gennaio, nella 41.ma Giornata Mondiale della Pace. Quindi, il 6 gennaio, il Santo Padre celebrerà la Messa nella Solennità dell’Epifania. Infine, il 13 gennaio, Festa del Battesimo del Signore, Benedetto XVI amministrerà il Sacramento del Battesimo ad alcuni bambini. E’, questo del 2007, il terzo Natale da quando il cardinale Joseph Ratzinger è stato eletto alla Cattedra di Pietro. Nel servizio di Alessandro Gisotti, ricordiamo alcuni pensieri del Papa nelle due precedenti festività natalizie:RealAudioMP3


(Canti natalizi)

Natale viene a ricordarci che “Dio si è fatto piccolo”, affinché noi potessimo comprenderlo ed amarlo. Benedetto XVI invita l’umanità ad accogliere il Bambino che nasce. All’uomo del Terzo Millennio rammenta che la scienza, il progresso tecnologico non bastano a redimere l’uomo e il mondo. Bisogna guardarsi dal rischio di “un’atrofia spirituale”, di un “vuoto del cuore”. Ecco l’esortazione rivolta da Papa Benedetto nel suo primo Messaggio di Natale, il 25 dicembre del 2005:

“Uomo moderno, adulto eppure talora debole nel pensiero e nella volontà, lasciati prender per mano dal Bambino di Betlemme; non temere, fidati di Lui! La forza vivificante della sua luce ti incoraggia ad impegnarti nell’edificazione di un nuovo ordine mondiale, fondato su giusti rapporti etici ed economici. Il suo amore guidi i popoli e ne rischiari la comune coscienza di essere ‘famiglia’ chiamata a costruire rapporti di fiducia e di vicendevole sostegno”.

 
Dio si fa piccolo per noi, perché altro non vuole da noi “se non il nostro amore, mediante il quale impariamo spontaneamente ad entrare nei suoi sentimenti, nel suo pensiero e nella sua volontà”. “Il segno di Dio - è la riflessione del Papa nella Santa Messa della Notte di Natale dell’anno scorso - è la semplicità”, è il bambino:
 
“Egli non viene con potenza e grandiosità esterne. Egli viene come bambino - inerme e bisognoso del nostro aiuto. Non vuole sopraffarci con la forza. Ci toglie la paura della sua grandezza. Egli chiede il nostro amore: perciò si fa bambino”.

 
Natale, rileva il Papa, è diventato “la festa dei doni per imitare Dio che ha donato se stesso a noi”. Di qui, l’invito del Santo Padre a donarci a vicenda, “ad aprire il nostro tempo per Dio”.

 
“Così nasce la gioia, così si crea la festa!”

 (Canti natalizi)







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