La visita pastorale del Papa alla parrocchia romana di Santa Maria del Rosario
di Pompei ai Martiri Portuensi: intervista col parroco irlandese don Gerard McCarthy
Domani mattina Benedetto XVI si recherà in visita pastorale alla parrocchia romana
di Santa Maria del Rosario di Pompei ai Martiri Portuensi, guidata da un parroco irlandese,
don Gerard McCarthy, della Fraternità sacerdotale dei Missionari di San Carlo
Borromeo. La Parrocchia era già stata visitata da Giovanni Paolo II l’8 novembre del
1998. Il Papa presiederà la Messa con il rito della Dedicazione della nuova chiesa.
La Radio Vaticana seguirà in diretta l’evento a partire dalle 9.20 sull’onda media
di 585 kHz e sulla modulazione di frequenza di 105 MHz. Ma qual è la situazione sociale
del quartiere affidato a questa parrocchia? Giovanni Peduto lo ha chiesto allo
stesso don McCarthy:
R.
– Il nostro quartiere è fatto di tanti diversi tipi di persone. Anzitutto, il ceto
medio, persone che stanno bene, ma c’è anche molta povertà in questa zona. Sotto i
ponti della nostra parrocchia, per esempio, ci sono tanti stranieri che hanno bisogno
di un aiuto continuo in medicine, cibo e tutte le necessità della vita. Siamo una
parrocchia abbastanza bella, nel senso che le persone vivono una vicinanza alla parrocchia
molto bella. Non siamo una parrocchia ricca, ma una parrocchia ricca di persone, di
amore verso la Chiesa.
D. – La parrocchia è affidata
ad una congregazione religiosa, quella dei Missionari di San Carlo Borromeo. Come
vivete la vostra missione, in parrocchia?
R. – Anzitutto,
il nostro modo di vivere è di capire la nostra presenza come una casa di Dio fra le
case delle persone. Viviamo una vita di preghiera e di missione molto intensa. Tutto
parte dalla preghiera e dall’unità fra i sacerdoti: la gente vede che tra i sacerdoti
c’è un’amicizia in Cristo veramente forte e questo diventa il primo punto di missione,
l’esempio di come vivere in unità. E poi, ci aiutiamo sempre perché quello che è importante
nella vita – ho imparato – è che ognuno di noi non ha tutti i doni del Signore, ma
il Signore ci mette insieme perché abbiamo la possibilità di dare tanto aiuto alle
persone con il dono che ognuno ha. Viviamo un’unità, viviamo una regola di silenzio
e di preghiera e di intensa missione apostolica. L’altra cosa è l’importanza dell’educazione
ai sacramenti e la catechesi che continuamente siamo sempre impegnati a portare sempre
più avanti con i giovani, con gli adulti.
D. – La
vostra comunità ha anche una vocazione esplicitamente mariana. In che modo manifestate
il legame con la Madonna di Pompei, alla quale la parrocchia è dedicata?
D.
– Anzitutto, alla Madonna di Pompei andiamo in pellegrinaggio, e dopo nella parrocchia
c’è il grande culto della Supplica alla Madonna. La nostra giornata comincia con una
nostra preghiera alla Madonna e la giornata finisce con il "Memorare". Viviamo anche
intensamente il Rosario e favoriamo un continuo pellegrinaggio verso Pompei ma anche
verso Lourdes e Fatima, come una devozione filiale sull’esempio di Maria che si è
spostata appena ha avuto il Figlio nel suo grembo: è andata verso gli altri. Allora,
il nostro desiderio è sempre di portare agli altri il dono del Signore attraverso
il grande amore della nostra mamma celeste, Maria.