La Chiesa congolese: per la democrazia serve la formazione
Secondo don Justin Nkunzi, direttore della Commissione diocesana “Giustizia e Pace”
di Bukavu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, ci sono tre principali
difficoltà che il Paese deve superare per far funzionare la democrazia: la prima è
l’impazienza della gente, che vuole risolti i problemi nell’immediato; la seconda
riguarda la formazione dei quadri dirigenti che per la prima volta salgono al potere;
la terza consiste nel superare la mentalità ormai obsoleta secondo cui è lo Stato
che deve risolvere i problemi dall’alto. “La formazione – afferma don Nkunzi ripreso
dall’agenzia Fides - è la chiave di volta per rendere stabile e sicura la democrazia
congolese. Quando la gente è ignorante e analfabeta è facile convincerla a prendere
le armi. La consapevolezza della propria storia e dei propri diritti spinge le persone
a pensare che con le armi si contribuisce solo a distruggere il proprio Paese”. “Stiamo
attendendo la legge attuativa del federalismo che permetterà lo svolgimento delle
elezioni provinciali e locali nel giugno 2008. – aggiunge – la creazione di organi
rappresentativi locali, in un Paese immenso come il nostro, è un’occasione per avvicinare
la popolazione alle istituzioni e coinvolgerla nel processo decisionale”. Intanto
proprio nell’est della Repubblica congolese, nel nord Kivu, avanzano i guerriglieri
del capo ribelle Nkunda, occupando le città di Mushake e Karuba e costringendo l’esercito
regolare congolese alla ritirata. Le forze armate congolesi, con il sostegno dei Caschi
Blu della MONUC (Missione delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo),
stanno organizzando una controffensiva per riconquistare il terreno perduto. (C.C.)