GERMANIA Il vescovo di Rottenburg-Stoccarda ribadisce che la Chiesa non è contro la
ricerca ma a favore della vita
VALLENDER, 15dic07 - Maggior responsabilità nella biotecnologia a favore delle nuove
generazioni: questo il monito del vescovo di Rottenburg-Stoccarda, mons. Gebhard Fürst.
"Un'epoca che si adopera per adottare la fattibilità come criterio massimo, perde
il proprio orientamento e diventa presto una 'storia impietosa' tra forti e deboli,
perfetti, disabili e paria" ha dichiarato , nei giorni scorsi, a Vallender, in occasione
delle celebrazioni per la Facoltà di filosofia e teologia. Fürst ha ribadito che nella
sua attività a favore della "sacralità della vita umana", la Chiesa "non è ostile
alla scienza o alla ricerca": "al contrario, ci aspettiamo dai ricercatori che si
adoperino affinché le gravi malattie del nostro tempo diventino curabili", ha sottolineato.
"Tutte le tecnologie che non distruggono o mettono a repentaglio la vita umana, anche
nel suo stadio iniziale, sono eticamente accettabili". "La Chiesa non è contraria
alla ricerca ma a favore della vita", ha affermato: "Per questo essa è a favore delle
biotecnologie, laddove esse rispettino e promuovano la dignità umana. La ricerca genetica
e la biogenetica possono diventare una maledizione, ad esempio se gli scienziati cedessero
alla tentazione di voler produrre un nuovo essere umano perfetto". (Sir-MANCINI)