La speranza cristiana al centro dell'incontro del Papa con gli universitari romani
Senza etica, scienza e politica possono essere usate contro l’uomo. E' quanto ha detto
il Papa ieri agli oltre 10mila studenti universitari di Roma riunitisi nella Basilica
Vaticana per la tradizionale celebrazione in preparazione al Natale, presieduta dal
cardinale vicario Camillo Ruini. Benedetto XVI ha quindi sottolineato ai ragazzi il
forte messaggio della sua Enciclica "Spe salvi", salvati nella speranza. Francesca
Sabatinelli:
L’appuntamento
di ieri pomeriggio nella Basilica Vaticana con gli universitari romani è stato il
momento per il Papa di affidare ai giovani due riflessioni, partendo anche dalla sua
ultima Enciclica "Spe salvi", idealmente consegnata da Benedetto XVI agli studenti,
invitati ad un confronto sulla speranza, “tema particolarmente congeniale ai giovani”,
ha precisato il Santo Padre. La svolta epocale vissuta dall’Europa, ha detto agli
studenti, ha facilitato una mentalità che vede il progresso umano quale opera della
scienza e della tecnica, lasciando alla fede solo la salvezza dell’anima. Nel momento
in cui le due grandi idee-forza della modernità, ragione e libertà, si sono come sganciate
da Dio per diventare autonome e cooperare alla costruzione del regno dell’uomo contrapposto
a quello di Dio, si è diffusa una concezione materialista, alimentata dalla speranza
che, cambiando le strutture economiche e politiche, si possa dar vita finalmente ad
una società giusta, regno di pace, libertà e uguaglianza. Un processo che seppur non
privo di valori e di ragioni storiche, spiega Benedetto XVI, contiene però un errore
di fondo:
“L’uomo, infatti, non è solo il prodotto
di determinate condizioni economiche o sociali; il progresso tecnico non coincide
con la crescita morale delle persone, anzi, senza principi etici la scienza, la tecnica
e la politica possono essere usate – come è avvenuto e come tuttora purtroppo avviene
– non per il bene ma per il male dei singoli e dell’umanità”.
Il
Papa ha poi ribadito ai giovani l’importanza del cammino della formazione spirituale,
soprattutto a quei 150 ragazzi presentati come candidati alla cresima, che riceveranno
nella prossima veglia di Pentecoste. Possa Maria, è la speranza del Papa, fare di
voi stessi un sì libero e pieno a Dio: “Volgete lo
sguardo alla Vergine Maria e dal suo 'sì' apprendete a pronunciare anche voi il vostro
'sì' alla chiamata divina”.
Il significato profondo
della "Spe salvi" è stato ribadito anche dal cardinale vicario Camillo Ruini durante
l’Omelia. L’enciclica, ha detto il porporato, prende in esame la sostituzione della
speranza in Cristo con un’altra speranza, basata sulla scienza, sulla tecnica e sulla
politica. Per il cardinale Ruini, il nostro è un tempo di nichilismo. La grande sfida
per i credenti, ha concluso, è ridare sangue e carne alla speranza cristiana, unica
in grado di orientare e indirizzare il divenire storico verso la dignità dell’uomo
radicata nella dignità di Dio.