La scolarizzazione al centro dei bisogni dei bambini: nelle parole di mons. Celestino
Migliore all’ONU
La scolarizzazione è al cuore dello sviluppo di ogni bambino: lo ha ribadito mons.
Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede all’ONU, ieri a New York
alla 62esima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dedicata all’infanzia.
Il servizio di Fausta Speranza:
“La
povertà cronica rimane il più grande ostacolo per la soddisfazione dei bisogni dei
bambini”: lo ribadisce mons. Migliore sottolineando che è importante “aiutare i minori
che lavorano con percorsi di scolarizzazione che possano renderli in grado di spezzare
il cerchio dell’estrema povertà e far crescere in loro la consapevolezza del loro
valore e della loro dignità”. La scolarizzazione di base resta un punto fondamentale,
dunque, così come l’obiettivo di integrare tutti i minori nel sistema scolastico,
tanto che mons. Migliore aggiunge “in ogni modo possibile”. Il punto in definitiva
è che dopo la Convenzione internazionale sui minori del 1989 e dopo il rilancio nel
2002, un mondo fatto su misura di bambino deve ancora diventare realtà. In particolare
nel 2002 – ricorda mons. Migliore – si riaffermava che “la famiglia è l’unità basilare
della società”. In virtù di questa convinzione e della certezza che “la scolarizzazione
è al cuore dello sviluppo di ogni bambino” la Chiesa cattolica gestisce oltre 250.000
scuole in tutti i continenti con 3 milioni e mezzo di insegnanti per 42 milioni di
studenti. E - sottolinea ancora l’osservatore permanente della Santa Sede all’ONU
–molte di queste scuole sono proprio nelle zone più difficili, dove il diritto alla
formazione è una scommessa: villaggi remoti, zone di conflitto, campi profughi, zone
urbane degradate. Dove anche le condizioni sanitarie sono una scommessa. E mons. Migliore
ricorda il dramma dell’HIV e altre malattie che uccidono, come la malaria e la tubercolosi.
Ricorda anche che recentemente il segretario generale delle Nazioni Unite ha ribadito
il diritto di tutti ad accettabili condizioni sanitarie.