In Kosovo, l'Europa punta ad un ruolo di primo piano: la Serbia candidata per l'adesione
all'UE
Trattato europeo L’Europa riparte da Lisbona, dove ieri è stato firmato
il Trattato di riforma dell’Unione Europea. Il testo, se ratificato dai 27 Stati membri,
entrerà in vigore dal primo gennaio 2009. Tra le novità, le figure del presidente
del Consiglio europeo e dell’Alto rappresentate per la politica estera, oltre alla
nuova ripartizione dei seggi al parlamento di Strasburgo. “A 50 anni dal Trattato
di Roma - ha sottolineato il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso
- l’Europa torna ad essere protagonista sulla scena internazionale”.
Tensione
in Medio Oriente L’aviazione israeliana è tornata a bombardare la Striscia
di Gaza dopo la caduta di altri razzi nel territorio dello Stato ebraico. Almeno tre
palestinesi, tra cui un militante della Jihad islamica, sono rimasti uccisi. Un consigliere
del premier palestinese, Salam Fayad, è stato rapito inoltre a Gaza da miliziani armati.
Sul versante politico, intanto, l’inviato speciale per il Medio Oriente, Tony Blair,
ha indicato che la strategia per rispondere agli estremisti è quella di convincerli
sulla praticabilità della via della pace. Mentre si cercano soluzioni politiche per
rendere più stabile il processo di pace in Medio Oriente, cresce l’attesa per l’incontro
internazionale, lunedì prossimo a Parigi, per raccogliere fondi. Per quella occasione,
è stata presa una formale ma significativa decisione ed è stato cambiato il nome di
Conferenza dei donatori per i Territori Palestinesi. Per la prima volta, ci si riferisce
non ad una entità territoriale ma ad un Paese: la nuova espressione, infatti, è di
Conferenza dei donatori per lo Stato palestinese.
Libano, appello dell’esercito
ai partiti L’esercito libanese ha esortato i partiti ad accordarsi per eleggere
alla presidenza della Repubblica il generale Michel Suleiman. “Chiediamo a tutti di
prendere una posizione storica e coraggiosa per una riconciliazione e un accordo,
senza mercanteggiamenti e precondizioni”, ha detto il capo di stato maggiore, il generale
Shawki al Masri, durante i funerali del generale Francois al Hajj, assassinato con
una autobomba due giorni fa nei pressi di Beirut.
Conferenza sul clima a
Bali Alla Conferenza sul clima a Bali non è stato ancora trovato l’accordo
sul taglio delle emissioni di gas entro il 2020. Ma è stato comunque rinviato il termine
delle trattative ed il negoziatore statunitense non nasconde il proprio ottimismo
per il raggiungimento di un’intesa. A confermare una possibile svolta nei negoziati,
c’è anche la notizia dell’annunciato rientro in Indonesia del segretario generale
dell’ONU, Ban Ki-Moon.
Indonesia, influenza aviaria La morte di un
indonesiano di 47 anni porta a 93 il bilancio delle vittime nel Paese più colpito
dal virus. Lo ha dichiarato il ministro della Salute. Le autorità stanno cercando
di accertare come l’uomo abbia contratto il virus mortale H5N1, che in Indonesia ha
infettato finora almeno 115 persone.
Pakistan, arsenale nucleare Il
presidente Pervez Musharraf ha assunto oggi il controllo formale dell’Autorità nazionale
di comando, preposto alla sicurezza dell’arsenale nucleare del Paese. Musharraf, che
recentemente si è dimesso da capo dell’esercito, ha definito funzioni e catena di
comando di questo ente, stabilendo nuove regole che gli assicurano il controllo sulle
testate nucleari. L’organismo dispone del “completo controllo e comando sulla ricerca,
lo sviluppo, la produzione e l’uso di tecnologie nucleari e spaziali ed altre applicazioni
ad esse connesse in vari settori”. Musharraf si appresta, intanto, a revocare lo stato
di emergenza imposto lo scorso 3 novembre. Rimangono però i dubbi degli osservatori
internazionali sulla garanzia delle libertà essenziali circa lo svolgimento delle
elezioni parlamentari, il prossimo 8 gennaio.
Somalia, violenze tra ribelli
ed esercito Due donne hanno perso la vita oggi a Mogadiscio in seguito a scontri
tra insorti estremisti islamici e forze governative somale, appoggiate dai soldati
inviati dall’Etiopia .Ieri, a causa di furiosi combattimenti, erano morte 17 persone.
Marocco,
ONU e Fronte Polisario Nazioni Unite nuovamente al centro delle proteste del
Regno del Marocco per la gestione della crisi del Sahara occidentale. L’irritazione
di Rabat è dovuta in particolare alla convocazione da parte del movimento indipendentista
saharawi, Fronte Polisario, del proprio congresso all’interno della zona smilitarizzata.
La disputa sul Sahara occidentale è sorta nel 1975 in seguito all’annessione della
ex colonia spagnola da parte del Marocco e un primo accordo di cessate-il-fuoco è
stato raggiunto, con la mediazione ONU, soltanto nel 1991. Stefano Leszczynski
ha chiesto a Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International-Italia, quali
siano i termini di questa disputa territoriale:
R. -
E’ un tema questo, purtroppo, che si trascina da decenni in una sostanziale inazione
delle Nazioni Unite, che pure hanno avuto un ruolo di stimolo nell’indizione di un
referendum. Il referendum per determinare il futuro di questo territorio è continuamente
sottoposto a blocchi, in particolar modo da parte del governo marocchino.
D.
- Una crisi che infiamma un po’ tutto il Maghreb e arriva addirittura a coinvolgere
anche l’Algeria, che sostiene, in un certo senso, coloro che chiedono l’autodeterminazione
del Sahara occidentale...
R. - Certamente, è una
crisi che procura una forte instabilità politica in tutta la regione. E’ un conflitto
che ha coinvolto l’Algeria e la Mauritania, alla fine degli anni ’70. Una missione
delle Nazioni Unite ha cercato di interporsi e poi è stata chiamata ad indire questo
referendum sullo status definitivo.
D. - La mancanza
di incisività dell’azione delle Nazioni Unite a cosa può essere imputata?
R.
- Certamente, le aspirazioni all’indipendenza del popolo saharawi si scontrano con
una forte pressione politica da parte del Marocco, proprio perchè non ci sia l’autodeterminazione
e l’indipendenza, se un giorno lo vorranno gli abitanti del Sahara occidentale. Come
in molti altri casi, ci sono timori di un "effetto domino" e di rivendicazioni analoghe,
che potrebbero essere avanzate da altri popoli. In fondo, quello che sta succedendo
nel Sahara occidentale da 32 anni, mutatis mutandis, è quello che, in un'altra
parte del mondo, potrebbe rischiare di accadere in Kosovo, se si va avanti nello stallo
tra gli indipendentisti e chi vuole mantenere lo status quo.
Francia,
estradizione per una ex brigatista La Corte d’Appello di Versailles ha concesso
questa mattina l’estradizione dell’ex brigatista rossa, Marina Petrella, latitante
in Francia per 15 anni e arrestata ad agosto scorso. Marina Petrella era membro della
colonna romana delle Brigate rosse ed era stata condannata all'ergastolo al processo
Moro-ter nel 1988.
Iraq, nazionale di calcio La nazionale di calcio
irachena è stata scelta come migliore squadra dell’anno dalla prestigiosa rivista
inglese "World Soccer". Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa irachena Nina, sottolineando
che si tratta di un riconoscimento ottenuto non solo perché la formazione ha vinto
nel luglio scorso la coppa d’Asia, ma anche per il notevole impegno dimostrato in
un Paese sconvolto dalla guerra e dalla violenza. E’ la prima volta che i lettori
di World Soccer scelgono una formazione asiatica: finora, sono sempre state votate
nazionali di calcio europee o sudamericane. (Panoramica internazionale a cura
di Amedeo Lomonaco)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LI no. 348
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