2007-12-14 14:54:43

In Kosovo, l'Europa punta ad un ruolo di primo piano: la Serbia candidata per l'adesione all'UE


Trattato europeo
L’Europa riparte da Lisbona, dove ieri è stato firmato il Trattato di riforma dell’Unione Europea. Il testo, se ratificato dai 27 Stati membri, entrerà in vigore dal primo gennaio 2009. Tra le novità, le figure del presidente del Consiglio europeo e dell’Alto rappresentate per la politica estera, oltre alla nuova ripartizione dei seggi al parlamento di Strasburgo. “A 50 anni dal Trattato di Roma - ha sottolineato il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso - l’Europa torna ad essere protagonista sulla scena internazionale”.

Tensione in Medio Oriente
L’aviazione israeliana è tornata a bombardare la Striscia di Gaza dopo la caduta di altri razzi nel territorio dello Stato ebraico. Almeno tre palestinesi, tra cui un militante della Jihad islamica, sono rimasti uccisi. Un consigliere del premier palestinese, Salam Fayad, è stato rapito inoltre a Gaza da miliziani armati. Sul versante politico, intanto, l’inviato speciale per il Medio Oriente, Tony Blair, ha indicato che la strategia per rispondere agli estremisti è quella di convincerli sulla praticabilità della via della pace. Mentre si cercano soluzioni politiche per rendere più stabile il processo di pace in Medio Oriente, cresce l’attesa per l’incontro internazionale, lunedì prossimo a Parigi, per raccogliere fondi. Per quella occasione, è stata presa una formale ma significativa decisione ed è stato cambiato il nome di Conferenza dei donatori per i Territori Palestinesi. Per la prima volta, ci si riferisce non ad una entità territoriale ma ad un Paese: la nuova espressione, infatti, è di Conferenza dei donatori per lo Stato palestinese.

Libano, appello dell’esercito ai partiti
L’esercito libanese ha esortato i partiti ad accordarsi per eleggere alla presidenza della Repubblica il generale Michel Suleiman. “Chiediamo a tutti di prendere una posizione storica e coraggiosa per una riconciliazione e un accordo, senza mercanteggiamenti e precondizioni”, ha detto il capo di stato maggiore, il generale Shawki al Masri, durante i funerali del generale Francois al Hajj, assassinato con una autobomba due giorni fa nei pressi di Beirut.

Conferenza sul clima a Bali
Alla Conferenza sul clima a Bali non è stato ancora trovato l’accordo sul taglio delle emissioni di gas entro il 2020. Ma è stato comunque rinviato il termine delle trattative ed il negoziatore statunitense non nasconde il proprio ottimismo per il raggiungimento di un’intesa. A confermare una possibile svolta nei negoziati, c’è anche la notizia dell’annunciato rientro in Indonesia del segretario generale dell’ONU, Ban Ki-Moon.

Indonesia, influenza aviaria
La morte di un indonesiano di 47 anni porta a 93 il bilancio delle vittime nel Paese più colpito dal virus. Lo ha dichiarato il ministro della Salute. Le autorità stanno cercando di accertare come l’uomo abbia contratto il virus mortale H5N1, che in Indonesia ha infettato finora almeno 115 persone.

Pakistan, arsenale nucleare
Il presidente Pervez Musharraf ha assunto oggi il controllo formale dell’Autorità nazionale di comando, preposto alla sicurezza dell’arsenale nucleare del Paese. Musharraf, che recentemente si è dimesso da capo dell’esercito, ha definito funzioni e catena di comando di questo ente, stabilendo nuove regole che gli assicurano il controllo sulle testate nucleari. L’organismo dispone del “completo controllo e comando sulla ricerca, lo sviluppo, la produzione e l’uso di tecnologie nucleari e spaziali ed altre applicazioni ad esse connesse in vari settori”. Musharraf si appresta, intanto, a revocare lo stato di emergenza imposto lo scorso 3 novembre. Rimangono però i dubbi degli osservatori internazionali sulla garanzia delle libertà essenziali circa lo svolgimento delle elezioni parlamentari, il prossimo 8 gennaio.

Somalia, violenze tra ribelli ed esercito
Due donne hanno perso la vita oggi a Mogadiscio in seguito a scontri tra insorti estremisti islamici e forze governative somale, appoggiate dai soldati inviati dall’Etiopia .Ieri, a causa di furiosi combattimenti, erano morte 17 persone.

Marocco, ONU e Fronte Polisario
Nazioni Unite nuovamente al centro delle proteste del Regno del Marocco per la gestione della crisi del Sahara occidentale. L’irritazione di Rabat è dovuta in particolare alla convocazione da parte del movimento indipendentista saharawi, Fronte Polisario, del proprio congresso all’interno della zona smilitarizzata. La disputa sul Sahara occidentale è sorta nel 1975 in seguito all’annessione della ex colonia spagnola da parte del Marocco e un primo accordo di cessate-il-fuoco è stato raggiunto, con la mediazione ONU, soltanto nel 1991. Stefano Leszczynski ha chiesto a Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International-Italia, quali siano i termini di questa disputa territoriale:RealAudioMP3


R. - E’ un tema questo, purtroppo, che si trascina da decenni in una sostanziale inazione delle Nazioni Unite, che pure hanno avuto un ruolo di stimolo nell’indizione di un referendum. Il referendum per determinare il futuro di questo territorio è continuamente sottoposto a blocchi, in particolar modo da parte del governo marocchino.

 
D. - Una crisi che infiamma un po’ tutto il Maghreb e arriva addirittura a coinvolgere anche l’Algeria, che sostiene, in un certo senso, coloro che chiedono l’autodeterminazione del Sahara occidentale...

 
R. - Certamente, è una crisi che procura una forte instabilità politica in tutta la regione. E’ un conflitto che ha coinvolto l’Algeria e la Mauritania, alla fine degli anni ’70. Una missione delle Nazioni Unite ha cercato di interporsi e poi è stata chiamata ad indire questo referendum sullo status definitivo.

 
D. - La mancanza di incisività dell’azione delle Nazioni Unite a cosa può essere imputata?

 
R. - Certamente, le aspirazioni all’indipendenza del popolo saharawi si scontrano con una forte pressione politica da parte del Marocco, proprio perchè non ci sia l’autodeterminazione e l’indipendenza, se un giorno lo vorranno gli abitanti del Sahara occidentale. Come in molti altri casi, ci sono timori di un "effetto domino" e di rivendicazioni analoghe, che potrebbero essere avanzate da altri popoli. In fondo, quello che sta succedendo nel Sahara occidentale da 32 anni, mutatis mutandis, è quello che, in un'altra parte del mondo, potrebbe rischiare di accadere in Kosovo, se si va avanti nello stallo tra gli indipendentisti e chi vuole mantenere lo status quo.

Francia, estradizione per una ex brigatista
La Corte d’Appello di Versailles ha concesso questa mattina l’estradizione dell’ex brigatista rossa, Marina Petrella, latitante in Francia per 15 anni e arrestata ad agosto scorso. Marina Petrella era membro della colonna romana delle Brigate rosse ed era stata condannata all'ergastolo al processo Moro-ter nel 1988.

Iraq, nazionale di calcio
La nazionale di calcio irachena è stata scelta come migliore squadra dell’anno dalla prestigiosa rivista inglese "World Soccer". Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa irachena Nina, sottolineando che si tratta di un riconoscimento ottenuto non solo perché la formazione ha vinto nel luglio scorso la coppa d’Asia, ma anche per il notevole impegno dimostrato in un Paese sconvolto dalla guerra e dalla violenza. E’ la prima volta che i lettori di World Soccer scelgono una formazione asiatica: finora, sono sempre state votate nazionali di calcio europee o sudamericane. (Panoramica internazionale a cura di Amedeo Lomonaco)


Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI no. 348
 

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