"Dove mangiare, dormire, lavarsi". La guida di Sant'Egidio 2007 di aiuto ai poveri
Immigrati che vivono in situazioni di emarginazione, ma anche italiani che non riescono
a far quadrare i conti alla fine del mese: sono circa sette milioni le persone in
Italia che vivono in condizioni di povertà relativa. I dati sulla povertà in Italia,
ed in particolare a Roma, sono stati diffusi mercoledì scorso dalla Comunità di Sant’Egidio.
Nel corso di una conferenza stampa, presso il Palazzo della Provincia di Roma, è stata
presentata anche la diciottesima edizione della guida "Dove mangiare, dormire , lavarsi"
2007. Sulla situazione emersa, Marco Ravalico ha sentito Mario Marazziti,
portavoce della comunità:
R. – Aumenta
la fragilità delle persone comuni. Ci sono, infatti, coloro a cui manca una settimana
per arrivare alla fine del mese, perché i costi per mangiare e pagare l’affitto incidono
dal 50 al 70 per cento. Questo è il problema che riguarda gli italiani comuni. Il
ritratto è quello di un anziano solo oppure di una famiglia numerosa, soprattutto
al sud, dove questa povertà è molto più intensa e molto più acuta. Quindi, il bene
primario – i figli – invece di essere come sono, il futuro e l’unica possibilità di
sviluppo, in questo momento sono ancora, quasi, una maledizione.
D.
– Quanti sono questi poveri?
R. – Sette milioni,
quelli che hanno meno della metà di quello di cui dispone un italiano medio. Noi abbiamo
poi l’altra faccia della povertà: la povertà estrema. La povertà estrema è fatta da
chi comincia a vivere nelle abitazioni di fortuna, perché il problema casa è immenso,
e sono soprattutto immigrati, italiani sfrattati, usciti dal carcere o che hanno perduto
il lavoro. Questo fenomeno dei “baraccamenti di ritorno” è la faccia più visibile
e denuncia un problema grave: la politica della casa in Italia, da 20, 25 anni, sostanzialmente
è ferma.
D. – Quali servizi vengono offerti dalla
città di Roma e dalla vostra comunità in tutta Italia, anche attraverso la guida?
R.
– La guida "Dove mangiare, dormire, lavarsi" che tanti chiamano la piccola guida "Michelin
dei poveri", in realtà contiene un ritratto fantastico della città di Roma: più di
500 indirizzi, sia dell’amministrazione pubblica, ma anche di quella solidarietà che
è la storia di Roma ed è il presente di Roma, quest’anima che ha tante radici evangeliche.
Piccoli gruppi che fanno cose straordinarie. Tutto questo rende Roma una città ancora
accogliente, sebbene anche qui abbiamo avuto fenomeni di indurimento: la ricerca di
capri espiatori, i pogrom, gli attacchi con le molotov ai campi nomadi. Anche Roma
comincia a vedere segni di questo infragilimento del Paese, che è anche una grande
spinta di egoismo.