Cristo centro della vita dell’uomo. Lo ha ribadito il Papa, in Vaticano nella Messa
per le esequie del cardinale Stickler
“Non cediamo mai alla tentazione di ricercare successi ed appoggi umani piuttosto
che contare solo e sempre su” Cristo. Così il Papa nella Basilica Vaticana per le
esequie del Cardinale Alfons Maria Stickler, morto mercoledì scorso, all’età di 97
anni. Salesiano, fu Rettore Magnifico dell’Università della Congregazione e ricoprì
anche l’incarico di prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana. Grazie ad un’intensa
attività di studio pubblicò vari volumi e saggi di Storia del Diritto Canonico. Massimiliano
Menichetti:
Il
dolore per la scomparsa di un amico, di un fratello nella fede, affianco alla gioia
che viene dalla certezza che dalla morte si rinasce alla vita eterna, nell’abbraccio
salvifico di Cristo. E’ questa l’istantanea ritratta negli occhi dei presenti che
hanno partecipato alla Santa Messa, presieduta dal Papa, per le esequie del cardinale
Alfons Maria Stickler. Benedetto XVI nell’Omelia stringendosi in preghiera ai familiari,
alla Congregazione salesiana e a “tutti coloro che hanno conosciuto il porporato,
ha evidenziato che “L’intero progetto di vita del cristiano non può che essere modellato
su Cristo” e richiamando il motto episcopale scelto dallo steso Stickler “Omnia et
in omnibus Christus” ha citato il testamento spirituale del porporato e messo in evidenza
il legame di amore di Cristo per la Sua Chiesa:
Sapeva bene che
amare Cristo è amare la sua Chiesa, che è sempre santa, come nota nel testamento spirituale,
“nonostante la debolezza, qualche volta scandalosa di noi suoi rappresentanti e membri,
nel passato e nel presente”. Conosceva le contrarietà e le sfide con cui i cristiani
devono misurarsi in questa nostra epoca, e concludeva che soltanto un vero amore per
Cristo può renderli coraggiosi e perseveranti nel difendere le verità della fede cattolica. Parlando
poi della conformazione a Cristo, orientamento rintracciabile “nell’intera vicenda
umana” del Cardinale Stickler, ha aggiunto: Noi tutti,
cari fratelli e sorelle, che con il Battesimo siamo stati chiamati a seguire e servire
Gesù, sappiamo di non potere e non dover attenderci plauso e riconoscimenti su questa
terra. La vera ricompensa del discepolo fedele è “nei cieli”: è Cristo stesso. Non
dimentichiamo mai questa verità! Non cediamo mai alla tentazione di ricercare successi
ed appoggi umani piuttosto che contare solo e sempre su Colui che è venuto nel mondo
per salvarci e sulla croce ci ha redenti! Qualunque sia il servizio che Iddio ci chiama
a svolgere nella sua vigna, sia sempre animato da umile adesione alla sua volontà! Auspicando
poi per il cardinale Stickler “la meritata ricompensa e contemplazione del fulgore
della Verità eterna”, il Papa ha concluso l’Omelia con l’invocazione con cui lo stesso
porporato ha chiuso il suo testamento spirituale: “Credo, spero, amo; perdona la mia
debolezza nella fede, nella speranza e nella carità e conducimi, o mio Dio, nel regno
del Tuo amore. Amen”.