Messaggio del Papa all'VIII Summit mondiale dei Premi Nobel per la Pace apertosi
oggi a Roma
“Una vera cultura della pace deve affondare le radici nel cuore profondo di ogni persona
e rendo grazie a Dio per i risultati raggiunti dagli uomini e dalle donne, impegnati
nella pace e nella risoluzione dei conflitti”. Queste le parole inviate in un messaggio
scritto da Benedetto XVI all’VIII Summit dei Premi Nobel, apertosi oggi a Roma. Stamani
in Campidoglio la consegna del Premio per la Pace, il Peace Summit Award, a George
Clooney e Don Cheadle. L’incontro si protrarrà fino a sabato e si è aperto stamani
con gli interventi di tre tra i più autorevoli protagonisti della battaglia per la
pace ne mondo: Lech Walesa, Mikhail Gorbaciov e il Dalai Lama. Quest’ultimo, accolto
da un lungo applauso, si è soffermato a lungo sulla natura compassionevole dell’animo
umano. “Il male certamente esiste – ha affermato – ma la maggioranza degli uomini
è capace di bontà e mitezza”. Questo occorre alla nuove generazione, che è poi il
tema dell’incontro. Sulla stessa linea il fondatore di Solidarnosc che ha sottolineato
l’importanza di promuovere un dibattito sui valori fondamentali globalmente condivisi.
Valori, questi, che – ha detto – devono venire da Dio che ci indica la strada della
solidarietà”. Il ritardo della politica globale rispetto alle tre grandi sfide dell’epoca
contemporanea (sicurezza, povertà, clima) è stato sottolineato da Mikhail Gorbaciov.
“Dopo tante parole – ha ribadito – occorre passare ai fatti. (Per la Radio Vaticana,
dal Campidoglio, Silvia Gusmano)