Lettera della Conferenza episcopale canadese al premier Harper sulla pena di morte
Il Consiglio permanente della Conferenza dei vescovi cattolici del Canada ha espresso
preoccupazione in una lettera indirizzata al primo ministro, Stephen Harper, per la
possibilità che il governo accetti che i canadesi possano essere condannati a morte
e giustiziati da autorità legislative di altri Paesi. “Il fondamento della dottrina
cattolica insegna che la vita e la dignità di ciascuna persona umana – scrivono i
presuli – devono essere rispettate e protette senza eccezione”; le autorità civili
– aggiungono - devono limitarsi a mezzi ‘non sanguinosi’ per difendere e proteggere
la sicurezza delle persone contro un aggressore, ‘perché ciò corrisponde meglio “alle
condizioni concrete del bene comune e sono più conformi alla dignità della persona
umana’”. Nel testo i vescovi chiedono al primo ministro e al governo di riconsiderare
il loro attuale punto di vista e di attenersi alla politica che è prevalsa fino a
questo momento “intervenendo con vigore presso gli altri governi nel momento in cui
i canadesi” rischiano una condanna a morte. “La pena di morte – conclude la Conferenza
dei vescovi cattolici del Canada – costituisce un grave attentato alla dignità umana
e al rispetto fondamentale della vita umana”. (T.C.)