In Messico celebrazione eucaristica di conclusione del 476.mo anniversario delle apparizioni
della Madonna di Guadalupe
“Juan Diego è stato un vero e autentico missionario oltre ad essere umile e semplice
e perciò modello per i figli di ogni messicano”. Così, ieri, l'arcivescovo di Città
del Messico, cardinale Norberto Rivera Carrera durante la celebrazione eucaristica
di conclusione del 476.mo anniversario delle apparizioni della Madonna di Guadalupe.
Il cardinale ha celebrato ieri due Messe: la prima nella cosiddetta “Parroquia de
Indios”, adiacente al famoso santuario mariano e poi nella Basilica di “Nuestra Señora
di Guadalupe”. In questo santuario sono arrivati, nell’arco di cinque giorni, almeno
7 milioni di persone. Nella sua omelia, il porporato è tornato a ricordare la figura
di San Juan Diego sottolineando, inoltre, il profondo significato per il Messico,
ma anche per l’intero Continente americano, delle apparizioni della “Madonna meticcia”.
Il cardinale Norberto Rivera Carrera ha voluto anche ricordare le prossime celebrazioni
natalizie e ha chiamato tutti i cattolici “alla maturità cristiana per evitare di
ridurre questa grande nostra festa ad una sorta di festicciola infantile”. Il Natale
deve ricordare a tutti e sempre - ha poi sottolineato il porporato - che “nella nostre
vite occorre, costantemente, un cambiamento interiore e una autentica conversione;
dunque non basta smettere con i cattivi comportamenti ma bisogna cambiare mentalità
e abbracciare i criteri del Vangelo”. Ed è proprio il Vangelo, ha ribadito il cardinale,
il supremo insegnamento che “ci invita a rifiutare l’ingiustizia, la violenza e l’odio
per piantare invece nei nostri cuori la giustizia, la pace e la riconciliazione”.
Ricordando il cammino verso Gesù che ci indica Maria, “Santa Maria di Guadalupe”,
oggi “ai suoi piedi ci dobbiamo tutti impegnare per sradicare dalla nostra vita personale
ogni forma di egoismo affinché tra noi possano regnare la pace, la tolleranza e la
convivenza fraterna”. (L.B.)