In Canada, il Consiglio delle Chiese chiede al Governo urgenti misure per combattere
la povertà
Occorrono delle misure per elaborare e mettere in atto una strategia nazionale per
eliminare la povertà in Canada. E’ quanto affermano i leader della Chiesa canadese
e i membri del Consiglio canadese delle Chiese in una lettera pubblicata lunedì. “La
preoccupazione per i poveri e l’impegno nella lotta contro la povertà – si legge nel
testo indirizzato al primo ministro Stephen Harper – sono profondamente ancorati alla
nostra religione cristiana, così come nelle altre religioni. Crediamo sia nostro dovere,
come Chiesa e come canadesi, preoccuparci delle strutture sociali ed economiche che
impoveriscono milioni di bambini, di genitori e di individui”. Per i rappresentanti
della Chiesa canadese “la povertà è un attentato alla dignità dei poveri, che priva
dell’occasione di far fruttificare i loro doni e di condividerli con il mondo”; essa
inoltre intacca “la dignità dei ricchi, perché non condividere i loro beni e la loro
persona con i poveri, significa rifiutare di vivere ad immagine di Dio che ha donato
la sua vita e la guarigione del mondo”. “Come Chiesa e come Paese – prosegue la lettera
– siamo chiamati a considerare le strutture sociali ed economiche che affliggono i
poveri e li mantengono nella povertà”. I leader della Chiesa canadese e i membri del
Consiglio canadese delle Chiese ricordano, poi, che la povertà riduce le chances di
vita a più di 750 mila bambini. “Vediamo i più ricchi della nostra società continuare
ad arricchirsi – sostengono i vescovi canadesi – mentre ad altri mancano risorse essenziali
come un alloggio ed una remunerazione decente per il lavoro prestato”. La Chiesa canadese
evidenzia, inoltre, che gli indigenti sono oggetto di discriminazione e razzismo a
causa della loro eredità etnica, culturale o nazionale e che la povertà impedisce
loro di acquisire quelle abilità necessarie per riuscire nell’economia del XXI secolo.
I leader religiosi del Canada chiedono poi al governo di creare un gruppo di lavoro
incaricato di elaborare una strategia nazionale per ridurre la povertà e propongono
che, di questo gruppo, facciano parte persone che vivono nella povertà: immigrati
e rappresentanti delle comunità autoctone. Infine, la proposta della Chiesa canadese
è quella di tenere sotto controllo i tassi di povertà e di pensare ad impegni di budget
per i bisogni delle persone più vulnerabili. (T.C.)