2007-12-13 15:33:39

I vescovi del Cile invocano risposte nuove ai profondi cambiamenti nel mondo rurale


“E’ un dovere dell’intera nazione vegliare sulla qualità e dignità della vita degli uomini e delle donne che lavorano la terra così come delle loro culture, valori e forme di stabilire rapporti e organizzarsi”. Così, ieri, mons. Alejandro Goić Karmelić, vescovo di Rancagua e presidente della Conferenza episcopale cilena, durante la presentazione alla stampa della lettera pastorale indirizzata a quanti lavorano la terra. Il documento, approvato nella recente 94ma. Assemblea plenaria dei vescovi, analizza con particolare attenzione questioni come la famiglia, i giovani, il diritto al lavoro, l’educazione e le politiche agrarie. Si tratta di un testo molto ampio e articolato che riflette anche sulla presenza della Chiesa nel mondo rurale chiamando alla “conversione e al rinnovamento”, condizioni indispensabili per far nascere “un tempo nuovo”. Dall'ultima Lettera diretta agli uomini del mondo rurale nel 1993, ha spiegato mons. Goic, “abbiamo vissuto un periodo di grandi cambiamenti che toccano tutti gli aspetti della vita”, tra cui la globalizzazione che ha cambiato la produzione agraria. Si è anche assistito a fenomeni come l’emigrazione di giovani dalle campagne. Tutte queste situazioni – afferma il presule – “esigono risposte nuove che tengano conto della storia del mondo rurale, della sua cultura e dei suoi valori”. Bisogna però essere attenti – si sottolinea nel documento - a quattro grandi valori da rispettare sempre: la dignità di ogni persona umana, la solidarietà in ogni ambito e luogo del Paese, il principio di sussidiarietà capace di valorizzare il contributo di ogni persona e organizzazione; il bene comune ed il destino universale dei beni, proteggendo i diritti dei più poveri e sofferenti. La lettera, che porta la data del 12 dicembre, Festa della madonna di Guadalupe, riflette a lungo sulla “vita difficile e disagiata di coloro che vivono e lavorano la terra” e, dunque, sulle molte “tentazioni che spingono tanti uomini e donne ad abbandonare la campagna”. I presuli elencano diverse importanti misure che dovrebbero aiutare a vivere dignitosamente negli ambiti rurali, e, in particolare, sottolineano l’enorme ricchezza religiosa che annida negli uomini e donne della terra. Dalla fede, così autentica e radicata, secondo i vescovi è più che possibile ottenere risorse spirituali, morali e culturali per prestare e dare il proprio indispensabile contributo. (A cura di Luis Badilla)RealAudioMP3







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