Canada. Consiglio canadese delle Chiese chiede al Governo urgenti misure per combattere
la povertà
OTTAWA, 12 dic 07 Occorrono delle misure per elaborare e mettere in atto una strategia
nazionale per eliminare la povertà in Canada. E’ quanto affermano i leader della Chiesa
canadese e i membri del Consiglio canadese delle Chiese in una lettera pubblicata
lunedì. “La preoccupazione per i poveri e l’impegno nella lotta contro la povertà
– si legge ne testo indirizzato al primo ministro Stephen Harper – sono profondamente
ancorati nella nostra religione cristiana, così come nelle altre religioni. Crediamo
sia nostro dovere, come Chiesa e come canadesi, preoccuparci delle strutture sociali
ed economiche che impoveriscono milioni di bambini, di genitori e di individui”. Per
i rappresentanti della Chiesa canadese “la povertà è un attentato alla dignità dei
poveri, che priva dell’occasione di far fruttificare i loro doni e di condividerli
con il mondo”, essa inoltre intacca “la dignità dei ricchi, perché non condividere
i loro beni e la loro persona con i poveri, significa rifiutare di vivere ad immagine
di Dio che ha donato la sua vita e la guarigione del mondo”. “Come Chiesa e come Paese
– prosegue la lettera – siamo chiamati a considerare le strutture sociali ed economiche
che affliggono i poveri e li mantengono nella povertà”. I leader della Chiesa canadese
e i membri del Consiglio canadese delle Chiese ricordano poi che la povertà riduce
le chances di vita a più di 750 mila bambini, che il 42 per cento degli autoctoni
vivono nella povertà e che il numero degli immigrati poveri giunti in Canada da oltre
10 anni è crescente. “Vediamo i più ricchi della nostra società continuare ad arricchirsi
– sostengono i vescovi canadesi – mentre ad altri mancano risorse essenziali come
un alloggio ed una remunerazione decente per il lavoro prestato”. La Chiesa canadese
evidenzia inoltre che gli indigenti sono oggetto di discriminazione e razzismo a causa
della loro eredità etnica, culturale o nazionale e che la povertà impedisce loro di
acquisire quelle abilità necessarie per riuscire nell’economia del XXI secolo. I leader
religiosi del Canada chiedono poi al governo di creare un gruppo di lavoro incaricato
di elaborare una strategia nazionale per ridurre la povertà e proprongono che di questo
gruppo facciano parte persone che vivono nella povertà, immigrati e rappresentanti
delle comunità autoctone, così quanti lavorano al loro fianco. Infine la proposta
della Chiesa canadese è quella di tenere sotto controllo i tassi di povertà e di pensare
ad impegni di budget per i bisogni delle persone più vulnerabili. (Lettera -CAMPISI)