2007-12-11 11:59:18

Santi in divisa: le biografie di soldati esemplari di ogni tempo nel libro di padre Cerchietti: "Il volto degli Amici, militari testimoni di Cristo"


Si può essere un cristiano esemplare indossando una divisa? Sì, è possibile, e il risultato di questo assunto è condensato in un libro intitolato "Il volto degli Amici: militari testimoni di Cristo". A scriverlo è stato padre Giulio Cerchietti, da 22 anni officiale presso la Congregazione dei Vescovi e responsabile dell’Ufficio centrale di coordinamento pastorale degli Ordinariati militari. Il volume è stato presentato ieri pomeriggio a Roma, presso la Chiesa principale dell’Ordinariato militare d’Italia, Santa Caterina da Siena a Magnanapoli: una serie di brevi biografie di militari di tutti i tempi che hanno raggiunto la santità. Giovanni Peduto ha chiesto all'autore com'è nata l'idea originaria del libro:RealAudioMP3


R. - Come ha scritto nella prefazione l’arcivescovo Vincenzo Pelvi, ordinario militare per l’Italia, lo scopo del volume è di offrire figure esemplari al mondo contemporaneo, mostrando come si possa diventare Santi per mezzo della condizione militare. Ho raccolto l’invito del Servo di Dio Giovanni Paolo II, che disse: “Tra i militari e Gesù Cristo ci sono stati incontri molto significativi. Pensiamo alle parole che ogni volta ripetiamo avvicinandoci alla Santa Comunione: io non sono degno… Esse sono parole di un militare. Se pensiamo agli Atti degli Apostoli, è significativo che il primo convertito sotto l’influsso dello Spirito Santo sia stato un militare, il centurione Cornelio. Durante le persecuzioni nei secoli, troviamo tante figure eroiche di militari, di soldati, di ufficiali… Mai sono mancati gli eroici confessori e martiri nella fede che erano militari: hanno scoperto la fede e hanno saputo vivere da militari.” (Giovanni Paolo II, Visita alla Cecchignola, 2 Aprile 1989). La Santità è la sequela di Cristo nella logica delle Beatitudini. Anche i militari hanno i loro Santi: non sono rari, ma tanti e grandi.

 
D. - Come può la santità varcare la soglia del mondo militare, se la santità è l’eroismo della carità? Un militare può aprirsi all’eroismo della carità?

 
R. - La storia ci consegna splendidi esempi di santità sbocciati nella vita militare. San Pietro ricorda: “Dio non fa preferenza di persone, né di ceto sociale, né di confessione, ma chi lo teme e pratica la giustizia sarà salvo”. Nel libro abbiamo voluto comprendere figure della Chiesa indivisa e poi della Chiesa Cattolica, ma anche tante altre che ormai storicamente appartengono “solo” alle Chiese sorelle, in particolare alle Chiese ortodosse (bulgara, georgiana, greca, romena, russa, serba, ecc) o a quelle monofisite (copta, etiopica, sira, ecc.), perché non si disperda come ci ricorda sempre il Santo Padre Benedetto XVI il ricco patrimonio spirituale di cui la Chiesa è custode e quale segno dell’ecumenicità della stessa che ha raggiunto terre lontane. I Santi di cui tratto abbracciano un arco cronologico che va dai primi secoli ai nostri giorni. Si tratta di cristiani che giunsero alla santità, pur essendo vissuti, anche se solo per un breve periodo, come militari.

 
D. - Un volume, quindi, quanto mai attuale?

 
R. - Mi sono guardato intorno e ho notato due cose: c’è un certo risveglio della storia… e c’è la necessità di un richiamo alle radici cristiane, allora mi sono detto: noi abbiamo una eredità di storia cristiana anche nel mondo militare, da far conoscere e non dimenticare: autentici testimoni che hanno saputo esaltare la propria umanità imitando la vita di Cristo ed essendo, pertanto, completamente dediti all’ altro. Bisogna superare un pregiudizio. Molti confondono “militare” con “militarista”. Il militarista è colui che crede che soltanto la violenza possa decidere le ragioni e i diritti tra le persone e tra i popoli: i militaristi, ovviamente, sono agli antipodi del Vangelo! È vero, i militari possono correre il rischio di diventare militaristi, ma la stragrande maggioranza di militari non è militarista, Il militare vero non ama la violenza, ma ama la vita, cerca di difenderla creando argini che possono fermare l’ingresso delle onde scatenate dell’odio. Il militare vero è un appassionato per la pace, e si trova chiamato a difendere la pace proprio dove è minacciata e compromessa fino al sacrificio della propria vita. Per questo motivo il militare vero ha il cuore aperto al prodigio della santità… è il seme della grazia di Dio sbocciata in capolavori che lasciano sorpresi e incantati.

 
D. - Perché ha voluto dare al suo libro proprio questo titolo ‘Il Volto degli Amici’?

 
R. Perché non tutti i personaggi trattati sono stati canonizzati ufficialmente nelle varie Chiese… mentre tutti sono amici dello Sposo. Ogni Chiesa, Ordinariato militare ha da aggiungere splendide testimonianze di dedizione al prossimo, di fede sbocciata in carità, di eroismo attinto a quella fonte inesauribile di grazie e di benedizione che è la Santa Eucaristia. Auspico che il Signore ci conceda di allungare queste pagine con altre storie di santità contemporanea, assieme a quelle di San Floriano, San Basilide (seguiva le catechesi del celebre Origene), San Sebastiano (guardia personale del corpo sceltissimo dell'Imperatore), San Martino, Santa Giovanna D’Arco, i Santi martiri della Legione Tebea, San Giovanni di Capestrano. Voglio anche ricordare tutti i cappellani militari che hanno vissuto il loro sacerdozio infondendo consolazione, speranza, fortezza e carità cristiana all’interno della vita militare: il Beato don Secondo Pollo, il Servo di Dio Daniele Brottier, don Giulio Facibene, don Carlo Gnocchi… E, non ultimo, il Servo di Dio, Salvo d’Acquisto.







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