Santi in divisa: le biografie di soldati esemplari di ogni tempo nel libro di padre
Cerchietti: "Il volto degli Amici, militari testimoni di Cristo"
Si può essere un cristiano esemplare indossando una divisa? Sì, è possibile, e il
risultato di questo assunto è condensato in un libro intitolato "Il volto degli Amici:
militari testimoni di Cristo". A scriverlo è stato padre Giulio Cerchietti,
da 22 anni officiale presso la Congregazione dei Vescovi e responsabile dell’Ufficio
centrale di coordinamento pastorale degli Ordinariati militari. Il volume è stato
presentato ieri pomeriggio a Roma, presso la Chiesa principale dell’Ordinariato militare
d’Italia, Santa Caterina da Siena a Magnanapoli: una serie di brevi biografie di militari
di tutti i tempi che hanno raggiunto la santità. Giovanni Peduto ha chiesto
all'autore com'è nata l'idea originaria del libro:
R. -
Come ha scritto nella prefazione l’arcivescovo Vincenzo Pelvi, ordinario militare
per l’Italia, lo scopo del volume è di offrire figure esemplari al mondo contemporaneo,
mostrando come si possa diventare Santi per mezzo della condizione militare. Ho raccolto
l’invito del Servo di Dio Giovanni Paolo II, che disse: “Tra i militari e Gesù Cristo
ci sono stati incontri molto significativi. Pensiamo alle parole che ogni volta ripetiamo
avvicinandoci alla Santa Comunione: io non sono degno… Esse sono parole di un militare.
Se pensiamo agli Atti degli Apostoli, è significativo che il primo convertito sotto
l’influsso dello Spirito Santo sia stato un militare, il centurione Cornelio. Durante
le persecuzioni nei secoli, troviamo tante figure eroiche di militari, di soldati,
di ufficiali… Mai sono mancati gli eroici confessori e martiri nella fede che erano
militari: hanno scoperto la fede e hanno saputo vivere da militari.” (Giovanni Paolo
II, Visita alla Cecchignola, 2 Aprile 1989). La Santità è la sequela di Cristo nella
logica delle Beatitudini. Anche i militari hanno i loro Santi: non sono rari, ma tanti
e grandi.
D. - Come può la santità varcare la soglia
del mondo militare, se la santità è l’eroismo della carità? Un militare può aprirsi
all’eroismo della carità?
R. - La storia ci consegna
splendidi esempi di santità sbocciati nella vita militare. San Pietro ricorda: “Dio
non fa preferenza di persone, né di ceto sociale, né di confessione, ma chi lo teme
e pratica la giustizia sarà salvo”. Nel libro abbiamo voluto comprendere figure della
Chiesa indivisa e poi della Chiesa Cattolica, ma anche tante altre che ormai storicamente
appartengono “solo” alle Chiese sorelle, in particolare alle Chiese ortodosse (bulgara,
georgiana, greca, romena, russa, serba, ecc) o a quelle monofisite (copta, etiopica,
sira, ecc.), perché non si disperda come ci ricorda sempre il Santo Padre Benedetto
XVI il ricco patrimonio spirituale di cui la Chiesa è custode e quale segno dell’ecumenicità
della stessa che ha raggiunto terre lontane. I Santi di cui tratto abbracciano un
arco cronologico che va dai primi secoli ai nostri giorni. Si tratta di cristiani
che giunsero alla santità, pur essendo vissuti, anche se solo per un breve periodo,
come militari.
D. - Un volume, quindi, quanto mai
attuale?
R. - Mi sono guardato intorno e ho notato
due cose: c’è un certo risveglio della storia… e c’è la necessità di un richiamo alle
radici cristiane, allora mi sono detto: noi abbiamo una eredità di storia cristiana
anche nel mondo militare, da far conoscere e non dimenticare: autentici testimoni
che hanno saputo esaltare la propria umanità imitando la vita di Cristo ed essendo,
pertanto, completamente dediti all’ altro. Bisogna superare un pregiudizio. Molti
confondono “militare” con “militarista”. Il militarista è colui che crede che soltanto
la violenza possa decidere le ragioni e i diritti tra le persone e tra i popoli: i
militaristi, ovviamente, sono agli antipodi del Vangelo! È vero, i militari possono
correre il rischio di diventare militaristi, ma la stragrande maggioranza di militari
non è militarista, Il militare vero non ama la violenza, ma ama la vita, cerca di
difenderla creando argini che possono fermare l’ingresso delle onde scatenate dell’odio.
Il militare vero è un appassionato per la pace, e si trova chiamato a difendere la
pace proprio dove è minacciata e compromessa fino al sacrificio della propria vita.
Per questo motivo il militare vero ha il cuore aperto al prodigio della santità… è
il seme della grazia di Dio sbocciata in capolavori che lasciano sorpresi e incantati.
D.
- Perché ha voluto dare al suo libro proprio questo titolo ‘Il Volto degli Amici’?
R.
Perché non tutti i personaggi trattati sono stati canonizzati ufficialmente nelle
varie Chiese… mentre tutti sono amici dello Sposo. Ogni Chiesa, Ordinariato militare
ha da aggiungere splendide testimonianze di dedizione al prossimo, di fede sbocciata
in carità, di eroismo attinto a quella fonte inesauribile di grazie e di benedizione
che è la Santa Eucaristia. Auspico che il Signore ci conceda di allungare queste pagine
con altre storie di santità contemporanea, assieme a quelle di San Floriano, San Basilide
(seguiva le catechesi del celebre Origene), San Sebastiano (guardia personale del
corpo sceltissimo dell'Imperatore), San Martino, Santa Giovanna D’Arco, i Santi martiri
della Legione Tebea, San Giovanni di Capestrano. Voglio anche ricordare tutti i cappellani
militari che hanno vissuto il loro sacerdozio infondendo consolazione, speranza, fortezza
e carità cristiana all’interno della vita militare: il Beato don Secondo Pollo, il
Servo di Dio Daniele Brottier, don Giulio Facibene, don Carlo Gnocchi… E, non ultimo,
il Servo di Dio, Salvo d’Acquisto.