La Croce Rossa chiede la creazione di un corridoio umanitario nel Nord Kivu dove infuriano
i combattimenti
Risparmiare i civili e consentire il passaggio di aiuti umanitari. Sono queste le
richieste della Croce Rossa all’esercito governativo e ai ribelli che continuano a
scontrarsi nel nord Kivu, martoriata regione nella Repubblica Democratica del Congo.
“Se non sarà aperto un varco per far arrivare aiuti e assistenza ai civili – ha spiegato
alla MISNA il capo delegazione del Comitato internazionale della Croce Rossa per il
Paese africano, Max Hadorn – ci troveremo di fronte ad uno scenario ancora più drammatico”.
“Crescono i timori – ha aggiunto Max Hadorn – di vedere civili direttamente coinvolti
nei combattimenti molto vicini alle zone abitate”. Secondo stime di organizzazioni
che operano nella zona, sono circa 750 mila gli sfollati nella regione nord orientale
a causa dell’insicurezza. In questa situazione è necessario – ha detto infine il capo
delegazione del Comitato internazionale della Croce Rossa per la Repubblica Democratica
del Congo – fornire acqua potabile, cibo e assistenza medica. (A.L.)