Italia: il Ministro Damiano ipotizza la strage per l'incendio alla Thyssen Krupp
All’indomani della manifestazione di Torino seguita all’incendio nel quale hanno perso
la vita 4 operai della Thyssen Krupp, il ministro del Lavoro Cesare Damiano ha detto
che per la vicenda si configura la strage. Intanto l’azienda tedesca resta chiusa
e i lavoratori di tutte le fabbriche stanno osservando tre giorni di lutto per la
scomparsa dei loro colleghi. Giovedì si celebreranno i funerali degli operai nel Duomo
di Torino mentre ieri il cardinale Severino Poletto ha celebrato, nella Basilica
della Consolata, una Messa in suffragio delle vittime e per “implorare la guarigione”
di coloro che sono rimasti feriti. Fabio Colagrande ha raccolto il commento
del porporato:
R. –
E' una tragedia che ha sconvolto la città, che ha portato dolore e dramma nelle quattro
famiglie dei morti e in quelle degli ustionati. La città si è sentita veramente tramortita
e scossa da questo evento. Impressiona molto che il posto di lavoro dove ci si guadagna
la vita, per dare sostentamento alla propria famiglia, diventi occasione di morte.
Se è frutto di negligenza, chi ha delle colpe e delle responsabilità dovrà rispondere
e pagare; se è frutto di fatalità, allora è un discorso che cambia. In questi momenti,
trovare le parole giuste non è facile. Noi, però, abbiamo la parola della preghiera,
la parola della fede e la certezza che Dio aiuta anche nei momenti più tragici, più
terribili della nostra vita, anche quando tutto sembra crollarci intorno.
D.
– Come fare per abbattere questa lunga lista di morti sul lavoro?
R.
– Purtroppo, dobbiamo sottolineare che in Italia la percentuale di vittime sul lavoro
è veramente altissima. Indubbiamente, non tocca a me dare suggerimenti. Sento e leggo
che le leggi e le regole ci sono ma bisognerebbe osservarle. La dottrina sociale cristiana
ammette un grande principio: il capitale è per il lavoro, il lavoro è per l’uomo.
Quindi è questa la scaletta che bisogna seguire. Chi ha dei mezzi finanziari deve
creare posti di lavoro. Il lavoro, poi, deve essere per la persona e non solo per
un profitto, per un guadagno anche legittimo della proprietà, ma anche per un profitto
del lavoratore, per mantenere la propria famiglia e per dare sicurezza alla propria
esistenza. Quindi, al primo posto vengono la persona e la tutela della salute. Bisogna
evitare non solo i rischi mortali ma anche i danni alla salute, perché la gente che
lavora, ad esempio con l’amianto, muore di tumore come è capitato in tante zone di
questo nostro Piemonte. La dottrina sociale della Chiesa, che parla di questa centralità
della persona, è da richiamare e da ricordare.