I vescovi in Myanmar chiedono che il Natale sia all’insegna della preghiera e della
penitenza
Un Natale sobrio all’insegna della penitenza e della preghiera perché il Paese raggiunga
la pace e la prosperità. È quanto chiedono i vescovi del Myanmar nel loro messaggio
per il periodo di Avvento. Dopo la dura repressione del regime militare contro le
proteste pacifiche guidate dai monaci buddisti, la situazione nella ex Birmania continua
a rimanere tesa. Per questo i presuli birmani suggeriscono ai fedeli di tutte le diocesi
“di abolire quest’anno le manifestazioni esteriori per celebrare il Natale, come canti
e feste e trascorrere più tempo nella preghiera, nel digiuno, nella contemplazione
e nell’adorazione Eucaristica”. I vescovi birmani - ha spiegato padre Dominic Thet
Tin, segretario esecutivo della Conferenza episcopale – hanno voluto invitare i fedeli
a focalizzare la loro attenzione sullo spirito di preghiera e penitenza che dovrebbe
caratterizzare il periodo di Avvento, in un momento particolarmente difficile per
il Paese. Il messaggio, firmato dall’ arcivescovo di Mandalay Paul Zinghtung Grawng,
presidente della Conferenza episcopale, e dall’arcivescovo di Yangon Charles Bo, è
stato diffuso nei giorni scorsi al termine di un incontro a Yangon con il nunzio apostolico
in Myanmar, mons. Salvatore Pennacchio. (L.Z.)