2007-12-11 15:10:40

Gravissimo duplice attentato ad Algeri: oltre 60 le vittime


Torna a colpire il terrorismo in Algeria. Questa mattina, due esplosioni, causate da altrettante autobombe, hanno provocato ad Algeri la morte di oltre 60 persone e decine di feriti. Nel mirino degli attentatori la sede dell’ACNUR, l’Alto Commissariato dell’ONU per i Rifugiati, e la Corte suprema. Ci riferisce Giancarlo La Vella:RealAudioMP3


Una vera e propria strage che cade ancora una volta nel giorno 11, come l’11 settembre 2001 negli Stati Uniti e l’11 marzo 2004 a Madrid. La prima fortissima esplosione è avvenuta vicino ad un bus di studenti, nel quartiere universitario di Ben Aknoun, vicino all’edificio della Corte suprema. Pochi minuti dopo, una seconda ancor più violenta deflagrazione ha danneggiato gravemente la sede dell'ACNUR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, situata nel quartiere superprotetto di Hydra. Secondo le prime testimonianze, nell’edificio dell’ONU vi sarebbero numerose vittime, tra le quali alcuni funzionari delle Nazioni Unite. Forte lo choc nel personale dell’organismo internazionale, che sta procedendo alla conta dei 40 dipendenti. Molti gli stranieri tra i feriti gravi. Unanime la condanna per quanto avvenuto: espressioni di solidarietà sono giunte al presidente algerino, Bouteflika, da parte dell’Unione Europea e della Lega Araba. “Atto criminale e terroristico ingiustificabile”, “atto atroce contro civili”: queste le definizioni per quanto avvenuto. E sul clima in cui è maturato il duplice attentato di questa mattina ad Algeri, abbiamo sentito Luciano Ardesi, esperto di Algeria e nord Africa:

R. - Da un anno a questa parte, è nata una nuova offensiva, dopo la riunificazione dei gruppi più radicali sotto l’etichetta di Al Qaeda. Soprattutto, quello che è cambiato è la modalità degli attentati, attraverso kamikaze o autobombe che sono una novità in Algeria. Probabilmente, l’attentato è dettato anche dall’avvicinarsi della festa della “Id”, sempre molto importante nel mondo musulmano. Tra dieci giorni verrà celebrata e quindi è chiaro che tutta l’attenzione in questo momento sia concentrata su questi aspetti.

 
D. - Possiamo dire che sta muovendosi un terrorismo nuovo rispetto a quello del passato, collegato con frange terroristiche esterne?

 
R. - Il collegamento va ancora tutto dimostrato: però idealmente sì, questo collegamento è stato fatto. Non dimentichiamoci che i gruppi agiscono in Algeria da oltre quindici anni e quindi sono ben radicati. La vera novità è che questi gruppi non godono più dell’appoggio popolare di cui godevano un tempo e non a caso anche la modalità scelta prescinde da questo appoggio popolare. Chiunque può collocare bombe, senza avere una rete diffusa di complicità, come avveniva un tempo, con i gruppi armati.

 
D. - Com’è l’Algeria di oggi rispetto a quella che commentavamo drammaticamente qualche anno fa, quando ogni giorno c’era un sanguinoso attentato?

 
R. - Quella stagione è sicuramente chiusa. La popolazione tuttavia si chiede dove il Paese stia andando e quando finalmente ritroverà una democrazia compiuta.

Medio Oriente
Sono almeno sette i palestinesi finora uccisi da fuoco israeliano nel sud della striscia di Gaza, sei dei quali in un'incursione cominciata stamani con la partecipazione di carri armati e di mezzi blindati. Quattro soldati israeliani, inoltre, sono stati feriti da un razzo anticarro. Le truppe israeliane sono entrate nella Striscia per una profondità di circa due chilometri. All'operazione, secondo fonti locali, partecipano almeno una dozzina di carri armati e numerosi mezzi blindati per il trasporto della truppe. Sempre oggi, inoltre, un razzo Qassam sparato da Gaza ha colpito un'area industriale nella città israeliana di Sderot, ma senza causare vittime e neppure danni. In Cisgiordania, secondo la radio pubblica, durante la scorsa notte l'esercito ha arrestato dodici ricercati palestinesi.

Iraq
Un’autobomba guidata da un attentatore suicida è esplosa stamattina nei pressi della casa di un parlamentare sunnita a Baghdad ovest, uccidendo due persone e ferendone quattro. Al momento dell'esplosione, il deputato, Saleh al-Mutlaq - dirigente del Fronte del dialogo nazionale, una piccola formazione sunnita - si trovava a Amman. Lo ha riferito sua moglie, anch'essa nella capitale giordana.

Iran
Il nucleare iraniano al centro di nuovi colloqui che si terranno oggi in teleconferenza tra i cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU più la Germania. Intanto, il presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, ha definito oggi “un passo positivo” il recente rapporto dei servizi di intelligence USA, secondo il quale Teheran ha sospeso dal 2003 un programma nucleare militare. “Se faranno ancora uno o due passi - ha aggiunto - la situazione cambierà completamente”.

Libano
Nuovamente rinviate al 17 dicembre, per l'ottava volta dal 25 settembre, le elezioni presidenziali in Libano potrebbero non svolgersi fino alla metà di marzo, prolungando il vuoto istituzionale che si è aperto quasi tre settimane fa con la fine del mandato dell'ex capo dello Stato Emile Lahud, senza che venisse designato un successore. Lo ha riferito oggi la stampa di Beirut. Maggioranza parlamentare antisiriana e opposizione guidata da Hezbollah concordano sulla candidatura alla presidenza della Repubblica del comandante in capo dell'esercito, il generale Suleiman, ma dissentono sulle modalità di approvazione di un emendamento all'articolo 49 della Costituzione, che vieta l'accesso alle cariche elettive degli alti funzionari dello Stato. I quotidiani An-Nahar e As-Safir hanno affermato stamani che, se non si svolgeranno prima delle festività di fine anno, le elezioni presidenziali verranno rinviate fino a metà marzo, quando il parlamento riaprirà dopo la sospensione dei lavori a partire da gennaio.

Immigrazione clandestina
Almeno 43 migranti clandestini sono annegati nel naufragio dell’imbarcazione colata a picco a causa delle cattive condizioni del tempo nella notte tra sabato e domenica, al largo delle coste occidentali della Turchia. I dispersi sarebbero alcune decine. Tra le vittime vi sono anche due donne. Sull'imbarcazione, si trovavano in tutto 85 persone e finora solo sei sono state ritrovate vive.

Russia
Vladmir Putin potrebbe diventare primo ministro dopo le elezioni presidenziali del 2 marzo 2008. A rivelarlo è Dmitri Medvedev, principale contendente alla successione del capo del Cremino, che solo ieri ha ufficializzato la sua scelta. Nessun rancore da parte del favorito della vigilia, Serghei Ivanov, che ha detto, in una conferenza stampa, che Medvedev sarà un presidente di successo.

Ucraina
Si riaccende la crisi politica in Ucraina. La Rada ha infatti bocciato per un solo voto la candidatura, avanzata dal presidente Victor Iushenko, di Iulia Timoshenko, una dei leader della rivoluzione arancione. La Tymoshenko ha ottenuto per ben due volte 225 voti sui 226 necessari per ottenere l’incarico. L’appuntamento di oggi doveva rappresentare l’ultimo ostacolo per il Paese, caduto in una empasse istituzionale dopo le legislative del 30 settembre.

Conferenza sui cambiamenti climatici a Bali
L'effetto serra è anche una questione economica. Svolta storica a Bali: in occasione della 13.ma Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, si sono riuniti per la prima volta in concomitanza con un summit globale sul clima, in un hotel dell'isola indonesiana, i ministri delle Finanze, o loro rappresentanti, di una quarantina di Paesi. L'importanza dell'evento è stata sottolineata dalla presenza del presidente della Repubblica indonesiana, Yudhoyono. Intorno al tavolo, tra gli altri, gli Stati Uniti - seduti accanto al Vietnam, per via dell'ordine alfabetico - le nazioni europee, ma anche Tonga e Filippine. E c’è da dire che oggi a Bali è stato trovato un accordo sulla gestione del fondo di adattamento, istituito nell'ambito del Protocollo di Kyoto per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad affrontare i rischi climatici. Verrà gestito dal fondo mondiale per l'ambiente istituito presso la banca mondiale (GEF).

Colombia
La Procura della Repubblica della Colombia, su richiesta della Corte suprema, ha disposto l'arresto del senatore Luis Humberto Gomez Gallo con l'accusa di collusione con i paramilitari di destra. Finora, sono 15 i deputati e senatori, per lo più vicini al presidente Alvaro Uribe, finiti in carcere nell'ambito dello scandalo per le infiltrazioni dei gruppi paramilitari nelle istituzioni colombiane, conosciuto come 'parapolitica'. Gomez Gallo, che lo scorso anno è stato presidente del Senato, appartiene al Partito conservatore ed è stato arrestato ieri sera a Bogotà con l'accusa di associazione per delinquere sulla base di testimonianze di paramilitari in carcere.

Coree
Per la prima volta dopo 50 anni, un treno merci ha passato il confine tra le due Coree. Lo ha annunciato il ministero della Riunificazione sudcoreano. La riapertura della linea ferroviaria che collega i due Paesi era stata decisa dopo il vertice intercoreano nell'ottobre scorso a Pyongyang. Il collegamento ferroviario consiste in una linea di una ventina di chilometri che unisce Munsan, città della Corea del Sud, a Bongdong, nel nord.

Giappone
Quattro uomini sono stati trovati morti asfissiati all'interno di un'automobile in un bosco vicino a Tokyo. La polizia sospetta si tratti dell'ennesimo suicidio collettivo. L'automobile era chiusa a chiave, le portiere erano accuratamente sigillate da nastro adesivo e all'interno della vettura è stata trovata una stufa a carbone. I casi di suicidio collettivo sono aumentati in Giappone negli ultimi anni. Nel 2005, sono morte in questo modo 91 persone contro le 55 del 2004 e le 34 del 2003. Nella maggior parte dei casi, le persone che avevano deciso di morire insieme si erano date appuntamento su Internet senza essersi mai incontrate prima. Il Giappone ha uno dei tassi di suicidi più alto del mondo e molti parlano delle responsabilità della società nipponica che imporrebbe pressioni psicologiche molto forti.

Giustizia spagnola esamina denuncia contro Castro
La giustizia spagnola si appresta ad esaminare una denuncia per ''genocidio e crimini contro l'umanità” nei confronti di Fidel Castro, ma esistono “poche probabilità” che il procedimento contro il leader cubano vada avanti. E’ quanto hanno detto all'ANSA fonti dell'Audiencia Nacional, confermando le informazioni secondo cui giovedì questa istanza giudiziaria spagnola si riunirà in sessione plenaria per decidere. Secondo gli esperti, la probabile decisione di non procedere contro il leader cubano sarebbe dovuta soprattutto al fatto che questi resta formalmente capo dello Stato pur avendo delegato parte dei suoi poteri al fratello Raul. L'opposizione cubana a Miami (USA) aveva presentato di recente un ricorso contro un precedente non luogo a procedere di un giudice spagnolo contro Castro e il suo ex ministro Osmani Cienfuegos, per l'uccisione per asfissia di una decina di prigionieri cubani dopo l'invasione della Baia dei porci nel 1961. Il ricorso era fondato sul fatto, che delegando parte dei suoi poteri, Castro non sarebbe più coperto dall'immunità che protegge i capi di Stato. I giudici spagnoli possono, in base ad una recente sentenza della Corte costituzionale sulla "giurisdizione universale", aprire procedimenti per "crimini contro l'umanità" contro personalità politiche anche fuori dei confini nazionali e anche se nessuno spagnolo ne sia rimasto vittima. Un procedimento contro Castro sarebbe un evento storico - dice Antonio Guedes, vicepresidente della Unione liberale cubana - ma anche il semplice fatto che si parli dei crimini della dittatura è un successo.

Caraibi
Un ciclone subtropicale fuori stagione sta minacciando i Caraibi e, dopo essersi formato sulle Isole Vergini, si dirige verso Porto Rico e la Repubblica Dominicana. Nonostante la stagione ufficiale degli uragani si sia chiusa a fine novembre, l'Ufficio nazionale di meteorologia della Repubblica Dominicana ha confermato l'allarme per il ciclone Olga, lanciato dal centro nazionale statunitense per gli uragani. I cicloni subtropicali assomigliano agli uragani e alle tempeste tropicali, ma hanno un centro più freddo che può rallentarne lo sviluppo.
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI no. 345
 
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