Brasile: continua lo sciopero della fame del vescovo francescano di Barra, per protestare
contro il progetto di deviazione del fiume San Francesco
La Commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale brasiliana ha espresso
“preoccupazione per la vita di mons. Luiz Flavio Cappio”, vescovo francescano di Barra,
nello Stato brasiliano di Bahia. Il presule ha iniziato 15 giorni fa lo sciopero della
fame per protestare contro il progetto di deviazione del fiume San Francesco, il quarto
più lungo del Paese. Il progetto di deviazione prevede, infatti, la creazione di canali
per l’irrigazione di fiumi, laghi artificiali e riserve d’acqua destinati, solo in
minima parte, a sostenere le popolazioni locali. La Commissione – rende noto l’agenzia
missionaria MISNA – chiede “in questo momento drammatico, un gesto di buona volontà
e di mediazione concreta, sia da parte delle Chiese sia del governo”. Mons. Cappio
ha detto che sospenderà il digiuno quando si fermeranno i lavori di deviazione del
fiume e il progetto sarà archiviato. In un’intervista rilasciata al quotidiano brasiliano
‘O Globo’, mons. Cappio ha ribadito, infine, i motivi per i quali ha deciso di riprendere
lo sciopero: l’insostenibilità economica del progetto che può essere realizzato con
opere meno costose; l’ingiustizia del piano di deviazione perché non va incontro alle
comunità carenti di risorse idriche e il degradante impatto ambientale che avrebbe
il progetto. (A.L.)