2007-12-11 15:04:52

Al centro del dibattito internazionale lo status del Kosovo


Una risoluzione delle Nazioni Unite per annullare l’indipendenza unilaterale del Kosovo. E’ la prospettiva indicata dalla Russia all’indomani della presentazione in sede ONU del rapporto della Troika - USA, Unione Europea e Russia - che sancisce il fallimento dei negoziati tra albanesi e serbi per la definizione dello status della regione amministrata dall’ONU. Ieri a Pristina si sono svolte manifestazioni per accelerare il processo di indipendenza che, fonti kosovare, vorrebbero si realizzasse entro marzo 2008. Luca Collodi ha raccolto il parere di don Matteo Di Fiore, direttore dell’Opera salesiana a Pristina e in Kosovo:RealAudioMP3


R. - La prospettiva del popolo kosovaro è senza dubbio per l’indipendenza. Certamente la situazione in questo periodo, ma ormai da anni, è un po’ tesa soprattutto perchè il popolo kosovaro non conosce il suo futuro e quindi questa situazione ha effetti psicologici di incertezza, di paura, di preoccupazione ma anche conseguenze socio-economiche. Per questo motivo attendono la dichiarazione dell’indipendenza, nella speranza di voltare pagina.

D. – Don Di Fiore, questa speranza può essere veramente una svolta per migliorare la vita di queste persone?

 
R. – Così la situazione non può continuare. Ad oggi abbiamo un tasso di povertà economica fortemente rilevante: il Kosovo è il Paese più povero in Europa. Il 15 per cento della popolazione è in povertà estrema. La disoccupazione è enorme, per cui si chiede un cambio in prospettiva di un miglioramento.

 
D. – Quanto guadagna un kosovaro oggi?

 
R. – Sia i dipendenti dello Stato ma anche delle imprese guadagnano intorno ai 150-200 euro al mese.

D. – E' una situazione quindi che resta difficile nonostante la guerra si sia conclusa ormai nel ‘99...

 
R. – Le Nazioni Unite sono state fortemente presenti ma forse poco efficaci. D’altra parte io sono dell’avviso che la soluzione deve arrivare dall’interno del popolo kosovaro. Con l’indipendenza potrebbe iniziare una nuova fase politica, in questo caso le Nazioni Unite o l’Europa avrebbero il compito di accompagnare il Paese verso un ordine, una sufficiente autonomia economica, sociale, politica.







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