2007-12-10 20:03:59

Rapporto UNICEF: diminuisce la mortalità infantile nei Paesi in via di sviluppo, ma 143 milioni di bambini patiscono la fame


Per la prima volta, il numero dei bambini morti nel mondo è sceso al di sotto dei dieci milioni, arrivando lo scorso anno a 9 milioni e 700 mila. Nei Paesi in via di sviluppo, la percentuale dei bambini sottopeso è diminuita, ma resta altissimo il numero dei piccoli, 143 milioni, che soffre ancora di malnutrizione. Sono i dati contenuti nel Rapporto statistico “Progressi per l’infanzia, un mondo a misura di bambino” presentato oggi dall’UNICEF a New York, alla vigilia della riunione plenaria dell’assemblea generale dell’ONU, domani e dopodomani, che farà il punto sulle politiche dell’infanzia. Ce ne parla Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3


Muoiono in meno e sempre di più hanno accesso alla scuola, per molti dei bambini del nostro pianeta l’UNICEF ci dice che si registra seppur piccolo un miglioramento nelle condizioni di vita. Nonostante questo, però, la situazione resta drammatica. E’ vero che i decessi dei bimbi minori di cinque anni nel 2006 sono scesi, per la prima volta, al di sotto dei dieci milioni, è anche vero che le cause restano però le stesse, e tutte evitabili. I bambini ancora oggi muoiono per malnutrizione, polmonite, malaria, diarrea, soprattutto nell'Africa subsahariana, e in Asia meridionale, nel 37% dei casi muoiono nel periodo neonatale. I piccoli dei Paesi in via di sviluppo hanno ben otto probabilità in più di morire rispetto a quelli dei Paesi industrializzati e ben un terzo nelle stesse zone ha ritardi nella crescita di tipo sia motorio che psicologico, spesso irreversibili. A questo si lega la morte delle mamme: mezzo milione di donne muore ogni anno di parto. Le altre statistiche non fanno sentire meglio: 15 milioni sono gli orfani a causa dell’AIDS, 125 milioni non hanno accesso all’acqua potabile, 158 milioni di minori tra i 4 e i 14 anni, ben uno su sei nel mondo, sono costretti a lavorare, un miliardo e mezzo vive in zone di guerra e di conflitto. Ci sono poi i bambini invisibili, coloro che non vengono registrati, il 44% dei quali vive nell’Asia meridionale, un dato che preoccupa molto Donata Lodi, portavoce dell’UNICEF Italia:

 
“Cinquantuno milioni di bambini nel mondo nati nel 2006 e non registrati all’anagrafe. Questo sembra una cosa burocratica, in realtà significa che questi bambini avranno più difficoltà a usufruire dei servizi sanitari principali. Quasi sicuramente non verranno iscritti a scuola, soprattutto sono più esposti di tutti gli altri a possibili forme di abuso, di sfruttamento, e in molti casi anche di traffico di minori”.

 
A questa foto, brutale e inaccettabile, si sovrappone comunque, seppur più sfocata, quella dei piccoli segnali positivi. Che oltre al calo delle morti, ad una crescita della frequenza scolastica, individua l’aumento dei bambini allattati al seno e meno bimbi sotto peso. Ancora la Lodi:

 
“Nell'Africa occidentale, dal 2002 abbiamo sperimentato una politica per la riduzione della mortalità infantile che sostanzialmente combina una serie di tecniche già note: vaccinazioni, l’uso delle zanzariere impregnate contro la malaria, una formazione capillare del personale su tecniche di base per l’assistenza al parto. Questo pacchetto di interventi integrati, tra cui c’è anche l’allattamento esclusivo al seno, è stato però applicato - ed è qui la novità - in modo omogeneo regione per regione, portando tutti gli interventi insieme e non facendo un anno la campagna per il morbillo e poi magari quella per le zanzariere, quando arrivava un altro finanziamento. Questo ha ottenuto una moltiplicazione dei risultati in tutte le regioni in cui l’abbiamo sperimentata, per l’Africa occidentale una riduzione della mortalità infantile fra il 15 e il 20 per cento, nell’arco di due anni”.

 
Questi risultati raggiunti dimostrano che si può fare molto di più che è possibile arrivare all’obiettivo di dimezzare ulteriormente la mortalità infantile da qui al 2015. Un traguardo che richiede politiche mirate per far giungere gli strumenti di tutela della vita dei bambini in tutti i Paesi.







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