2007-12-10 12:19:12

ITALIA Forum dell'Istituto Bruno Leoni per sostenere cristianamente al meglio il Terzo mondo


ROMA, 10dic07- Nella cornice rinascimentale di Palazzo Cesi Roma ha ospitato, venerdì scorso, il secondo forum su Cristianesimo ed etica del mercato. Il forum è stato organizzato dall’Istituto Bruno Leoni di Torino. Oggetto di riflessione l’evoluzione della cooperazione internazionale dalla tradizionale dimensione oblativa a stimolo per la crescita sociale dei Paesi in via di sviluppo. In altre parole, trovare la via cristiana migliore per sostenere il Terzo mondo. L’incontro, dopo la breve introduzione del moderatore, Lord Griffiths of Fforestfach sul crescente ruolo dell’etica cristiana nel mondo degli affari, si è sviluppato in due momenti di riflessione. Nella prima parte dei lavori si è discusso de “Gli aiuti allo sviluppo: il fallimento di un paradigma o un’ opportunità inesplorata?” con gli interventi degli economisti Nicholas Eberstadt di Harvard, Julian Morris dell’università di Buckingham e di padre Albero Zamberletti del PIME, per anni missionario in Guinea Bissau. Alla ripresa pomeridiana sono state approfondite “Le alternative di mercato: il caso del microcredito” con il contributo di Fraklin Cudjoe, economista fondatore del think tank ghanese “Imami”e degli imprenditori Kim Tan e Premal Shah, tra gli ideatori di Kiva, agenzia di microcredito on line. Alla rigorosa ed impietosa storica ed economica portata da Eberstadt e Morris su benefici e costi delle tradizionali politiche di cooperazione dal Foreign aid del 1947 ad oggi sono seguite le testimonianze di Tan e Shah, che pur partendo da approcci differenti hanno entrambi scommesso sul capitale umano dei Paesi in via di sviluppo. A legare idealmente le due fasi del forum, l’intervento di padre Zamberletti che sulla scorta dell’esperienza acquisita ha individuato tre tipologie d’azione nell’ambito degli aiuti umanitari, il dono, il prestito e l’intervento, individuandone pregi e difetti ed accomunati dal fatto di “essere decisi dall’alto senza considerarne la ricaduta sociale”, così il religioso. Di qui l’importanza di politiche di partenariato incentrate sull’elemento locale, come ha poi ribadito nel corso di una conversazione concessaci a margine dell’intervento.
(MILANI)












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