Iraq: incontro di giovani del Kurdistan in preparazione del Natale
“Senza Maria non è possibile conoscere Gesù e quindi trovare la redenzione”. Su questo
tema ha voluto riflettere mons. Rabban Al Qas, vescovo caldeo di Ahmadiya, nel Kurdistan
iracheno - in un incontro svoltosi venerdì scorso con oltre 300 giovani di tutta la
diocesi. Ad AsiaNews il presule parla di una giornata “di festa e di grande gioia”
per ricordare “la nostra madre Maria” alla vigilia della festività dell’Immacolata.
I ragazzi, tutti studenti tra i 15 e i 24 anni di età, provenivano da diversi villaggi
della zona; con loro, oltre al vescovo, anche tre sacerdoti. Nel suo intervento mons.
Al Qas si è soffermato sull’esempio offertoci dalla Madonna “nell’accogliere la notizia
dell’arcangelo Gabriele, il quale le annuncia che diventerà la madre del Signore”.
“Con l’avvicinarsi del Natale – ha aggiunto il prelato – non dobbiamo dimenticare
la centralità di Maria, senza di lei non è possibile per l’Uomo trovare salvezza”.
Ai giovani partecipanti all’incontro il vescovo ha mandato un messaggio chiaro: “Attraverso
Maria possiamo uscire dal circolo vizioso in cui ci relega una società materialista
e concentrata sul piacere terreno; come cristiani dobbiamo ricordare che abbiamo un
‘dopo’ a cui pensare, e quel dopo è la resurrezione, la speranza donataci da Gesù”.
“E a questa redenzione dell’Uomo - conclude il presule - partecipa in modo essenziale
proprio Maria”. Ad AsiaNews mons. Al Qas spiega l’importanza per la Chiesa universale,
e quella irachena in particolare, di guardare ai giovani e lancia un appello: “Non
dobbiamo abbandonarli a loro stessi, facciamo qualcosa per le nuove generazioni”.
Nel contesto iracheno, oltre al dramma della guerra - denuncia il vescovo - preoccupa
il crescente proselitismo portato avanti da gruppi evangelici anche tra i cattolici:
proprio i giovani sono i più vulnerabili, attirati dalla promessa di lavoro e denaro".
(R.P.)