2007-12-10 14:57:09

Indonesia: le autorità impediscono ad un parroco di West Jakarta, di celebrare la Messa domenicale


Le autorità indonesiane hanno impedito ieri al parroco della Christ’s Peace Church a South Duri, a West Jakarta – di celebrare la Messa domenicale. La parrocchia cattolica è stata la centro di una forte protesta da parte di un gruppo di musulmani che ne contestano la legalità. In seguito a forti pressioni degli estremisti e per evitare “tensioni sociali”, il 24 novembre scorso il sotto-distretto di Tambura ha imposto la sospensione di ogni attività della Chiesa. Il parroco, p. Matthew Widyalestari MSC, ha firmato un documento in cui accetta le richieste. Egli però, aveva espresso il desiderio di celebrare almeno una messa la domenica per i suoi circa 4mila parrocchiani, impossibilitati al momento a praticare la loro fede. Ma venerdì scorso, dopo un incontro tra leader cattolici della zona e funzionari del distretto di West Jakarta, le autorità politiche hanno chiesto con insistenza di rinunciare alla funzione eucaristica. Il motivo è sempre lo stesso: “ordine pubblico”, vale a dire la paura di scontri interreligiosi, come spiega ad AsiaNews p. Widyalestari. “I fedeli – racconta il sacerdote – ci chiedono con insistenza di soddisfare le loro esigenze spirituali, si sentono come dei ricercati, dei clandestini, costretti a trovare un altro edificio dove praticare la loro religione”. La Christ’s Peace Church conta almeno 4mila fedeli e nel fine settimana teneva tre Messe. È attiva negli stessi edifici dal 1968. Alcune settimane fa un gruppo di musulmani locali, autodefinitosi Cooperation Forum for Mosque, Prayer Rooms and Kornaic Group of Duri Selatan, ha iniziato a mettere in discussione la legalità della presenza della parrocchia, non in possesso dei necessari permessi per i luoghi di culto. In Indonesia un decreto ministeriale congiunto del ministero degli Affari religiosi e quello dell’Interno, nel 2005, doveva mettere fine ad episodi di violenza contro le cosiddette “chiese illegali”, facilitando le pratiche per concedere i permessi di edificazione. Ma le aggressioni non sono finite e le comunità cristiane sono ancora costrette alla semi-illegalità, con il rischio di dover rinunciare del tutto alla pratica religiosa. (R.P.)







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