Il cardinale Urosa Savino aggredito da un gruppo di simpatizzanti del governo Chávez
“Essere strumenti della pace di Dio”. Questo l’invito rivolto dall’arcivescovo di
Caracas, il cardinale Jorge Savino Urosa, all’approssimarsi del Natale. A tutti i
fedeli del Venezuela – si legge sull'Osservatore Romano - il porporato ha chiesto
di vivere il periodo dell’Avvento nello segno della carità, abbandonando ogni forma
di odio, rancore, egoismo e violenza. Nel suo messaggio, il cardinale Urosa ha ricordato
che il Natale “è specificatamente una festa cristiana e religiosa che dobbiamo commemorare
con spirito di avvicinamento a Dio e di rinnovamento spirituale”. E’ necessario –
ha aggiunto – che superando qualunque tipo di divisione politica, sociale o economica,
riaffermiamo la solidarietà, la fraternità e l’unione con tutti i nostri compatrioti”.
Un invito alla fratellanza purtroppo disatteso da un gruppo di violenti che – riferisce
l’agenzia Zenit – nel pomeriggio di venerdì, ha aggredito il cardinale Urosa all’uscita
dalla sua residenza. "Sono stato violentemente aggredito verbalmente e fisicamente,
anche se non ho ricevuto colpi" ha detto il porporato che si trovava sulla sua auto.
Ricordando l’aggressione il cardinale Urosa ha denunciato la passività degli agenti
della polizia ed ha rivelato di aver tentato di informare il Ministero dell'Interno,
anche se la sua denuncia non è stata accolta. Il gruppo dei violenti si dichiara simpatizzante
del governo del presidente Hugo Chávez, lo stesso che durante la campagna elettorale
per il referendum sulla riforma costituzionale socialista, sconfitta alle urne lo
scorso 2 dicembre, aveva inviato duri attacchi al cardinale. (C.D.L.)