Via libera del governo turco per celebrare a Demre la divina liturgia nella Chiesa
di San Nicola
Il governo turco ha accolto la richiesta del patriarcato di Costantinopoli di celebrare
solennemente la divina liturgia nell’antica chiesa di San Nicola a Demre, attualmente
trasformata in museo. Decisivo – secondo quanto riferito dall’agenzia Asianews – è
stato l’incontro, avvenuto lo scorso ottobre ad Ankara, tra il patriarca ortodosso
e il nuovo ministro della cultura, Ertuğrul Gunay, del partito di ispirazione islamica
AKP. Sembra si sia così arrivati alla soluzione di uno degli annosi motivi di attrito
tra autorità religiose e politiche, che finora non hanno permesso di celebrare la
divina liturgia nell’antica chiesa di Demre. Il permesso non è stato dato, fino ad
oggi, neppure per il 6 dicembre, data che tradizionalmente ricorda la morte di San
Nicola. Proprio le origini di questo luogo di culto, tuttora in fase di restauro,
sembrano risalire al IV secolo, quando Nicola era vescovo di Mira, l’odierna città
di Demre. Il corpo del Santo fu sepolto originariamente in questa chiesa prima di
essere traslato a Bari nel 1087. Per anni nella chiesa di Demre non sono state permesse
celebrazioni, ma solo visite guidate con un biglietto da pagare all’Ente del turismo
turco. Il luogo è conosciuto dai turchi come la “chiesa di Babbo Natale” poiché molti
legano questo popolare personaggio, amato soprattutto dai bambini, al vescovo di Mira.
San Nicola si distinse, infatti, per la sua generosità e la capacità di intervenire
in modo equo. Una popolarità – quella di Babbo Natale – assai diffusa anche in Turchia:
pochi anni fa - rende noto l'Osservatore Romano - il sindaco di Demre ha sostituito
la statua di San Nicola con quella di Babbo Natale. Per la maggior parte dei turchi,
infatti, il Natale è una festività sconosciuta. Tuttavia, questo non ha mai scoraggiato
i devoti, locali e pellegrini. Sono soprattutto i russi a giungere in questo luogo,
particolarmente legati al culto e all’immagine di San Nicola, Santo patrono della
Russia. (A.L.)