Le gioie e le sofferenze della Chiesa nel grande continente asiatico sono state al
centro dell’undicesima riunione del Consiglio speciale della segreteria generale del
Sinodo dei Vescovi, che si è svolta il 20 novembre scorso sotto la guida di mons.
Nikola Eterović segretario generale del Sinodo dei Vescovi. Ce ne parla Sergio
Centofanti: La
Chiesa in Asia “sta pellegrinando tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni
del Cielo”. E’ quanto è stato rilevato durante la riunione del Consiglio speciale.
Mons. Eterović, con San Paolo, ha detto che “la sofferenza è come un
inevitabile peso da portare quando si affronta la predicazione apostolica, in conformità
all’esempio del Signore”.
“Le persecuzioni – rileva
un comunicato - colpiscono come prime vittime le minoranze, tra cui i cristiani che
spesso sono costretti ad abbandonare i loro Paesi d’origine, subendo violenze anche
da parte di gruppi fondamentalisti. La mancanza di libertà religiosa si manifesta
in varie forme: limiti alla comunicazione tra Vescovi e tra questi e il Santo Padre,
Vescovo di Roma, impossibilità di erigere Conferenze episcopali, difficoltà di ottenere
visti per gli operatori pastorali, limiti nella costruzione di luoghi di culto, impedimenti
alla presenza nella vita pubblica. Le catastrofi naturali, poi, come l’uragano che
ha recentemente causato numerose vittime in Bangladesh, sono una sfida alla carità
cristiana della Chiesa Cattolica in Asia e nel mondo intero”.
“Le
consolazioni – prosegue il comunicato - derivano da tante benefiche realtà, come
l’accoglienza fraterna dei cristiani fuggiti per salvare la vita, l’aumento del numero
dei cattolici in regioni dove finora scarseggiavano, la fedeltà fino al dono della
vita, come nel caso dei quattro sacerdoti uccisi in Asia nel 2006, il cui sacrificio,
unito a quello di altri cristiani, promette una nuova vitalità di vita cristiana,
atteso che il sangue dei martiri è il seme di nuovi cristiani. Si nota, infatti,
un aumento delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, in modo tale che
gli stessi asiatici diventano missionari presso altre Chiese particolari in Asia e
in altri Continenti".
"La Chiesa – si ribadisce -
continua ad essere aperta al dialogo con le grandi religioni dell’Asia, dando un
notevole contributo alla tolleranza e alla concordia civile, al rafforzamento dello
stato di diritto e del processo di democratizzazione della società. L’influsso della
Chiesa, per la sua attività sociale nelle scuole, negli ospedali, a favore della promozione
umana, si estende anche al di fuori della comunità dei cristiani, che sono come un
germe di una nuova società fondata sui valori della pace, della giustizia, della libertà
e della carità”.
Durante il dibattito “sono state
individuate varie preoccupazioni, anche se con toni e aspetti diversi, che derivano
dalle guerre, dalla corsa agli armamenti, dagli scontri etnici, dalla violenza, dal
terrorismo, dalle repressioni, dalle diverse limitazioni della libertà di coscienza”.
Il comunicato sottolinea quindi che “l’inculturazione del Cristianesimo nei Paesi
asiatici, che presuppone la buona conoscenza delle necessità pastorali delle Chiese
particolari, invita a rimanere fedeli alla Sacra Scrittura e alla Tradizione della
Chiesa con sincera adesione al Magistero”. La dodicesima riunione del Consiglio Speciale
per l’Asia della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi si terrà l’11 e 12 dicembre
2008.