Ucraina: Timoshenko chiamata alla guida del governo
Sembra avere fine la crisi politica in Ucraina. Il presidente, Viktor Yushenko, ha
nominato Yulia Tymoshenko, una dei leader della rivoluzione arancione, alla guida
del prossimo governo. Ora spetterà all’assemblea parlamentare il compito di confermare
con il voto la proposta del capo dello Stato. In caso di ratifica come sarà l’assetto
politico dell’Ucraina nei rapporti con Mosca e con l’Unione Europea? Giancarlo la
Vella lo ha chiesto a Fulvio Scaglione, vicedirettore di “Famiglia Cristiana”, esperto
dell’area ex sovietica:
R. – Credo
che il fronte veramente decisivo sia quello russo. Il ritardo con cui questa nomina
è arrivata mi fa pensare che, proprio su questo tema, ci siano state trattative tra
i diversi protagonisti. Non occorre dimenticare che la Timoshenko ha avuto un grosso
successo personale ma non un’affermazione elettorale assoluta; il partito di Yanukovic,
filorusso, ha infatti ottenuto più voti. Credo che proprio intorno ai rapporti con
la Russia si siano svolte in questi mesi le trattative politiche in Ucraina anche
perché proprio sui rapporti con Mosca, in realtà, era naufragato il progetto della
rivoluzione arancione.
D. – Per quanto riguarda l’Unione Europea e l’Occidente
in genere?
R. – L’Europa ha già i suoi problemi e gli allargamenti a tappe
forzate l’hanno prostrata. Gli Stati Uniti sono lontani e non sono in grado di aiutare
concretamente l’Ucraina nelle sue sfide politiche decisive; la NATO è vicina, ma certamente
un eventuale adesione dell’Ucraina complicherebbe in modo esponenziale i rapporti
con la Russia, che sono già complicati di per sé.
D. – Possiamo dire che l’Ucraina
costituisce un po’ uno dei nodi dei futuri rapporti di Mosca con il mondo occidentale?
R.
– Direi di sì. E’ inutile nascondere la realtà dei fatti e cioè che i Paesi, con
rapporti commerciali intensissimi con la Russia, non possono essere retti sulla base
di una politica anti-Cremlino. Lo abbiamo visto già in Polonia e a maggior ragione
in Ucraina, perché è stata proprio l’intransigenza della Timoshenko e le ingerenze
di Mosca a rendere impossibile il funzionamento del governo uscito dalla rivoluzione
arancione. Adesso la Timoshenko ci riprova ed io credo che comunque il fallimento
passato indurrà un po’ tutti a più miti consigli.