Stop agli aiuti umanitari in Somalia. Il governo ostacola gli interventi in soccorso
dei civili
Si aggrava la crisi umanitaria che colpisce la Somalia. Nel clima di scontri che oppongono
l’esercito regolare e le truppe etiopiche alleate ai ribelli delle Corti islamiche,
e che causa migliaia di vittime e di sfollati tra i civili, il governo ha bloccato
gli aiuti provenienti dall’ONU e dalle ONG presenti sul territorio. Lo ha reso noto
Peter Smerdon, portavoce del Programma Alimentare Mondiale (PAM) – si legge sull’Osservatore
Romano - in un incontro con la stampa nella città di portuale di Merka, a 80 chilometri
a sud di Mogadiscio. Le autorità, ha riferito Smerdon, non hanno dato spiegazioni
sulle ragioni del provvedimento voluto dal presidente somalo Abdullahi Yusuf. Secondo
quanto riferito da Smerdon, due navi sono bloccate da ieri nel porto di Merka, mentre
altre due avrebbero cominciato a scaricare centinaia di tonnellate di viveri destinati
ai campi profughi alla periferia di Mogadiscio. “Non può esserci alcun movimento di
aerei” ha raccontato ai giornalisti il portavoce del PAM e “le tariffe ai posti di
blocco sono immediatamente passate da 60 a 75 dollari per camion”. In un’intervista
alla radio, riferisce l'Agenzia Misna, l’attuale leader dei ribelli fa sapere che
sarà possibile avviare trattative con il governo solo quando le truppe etiopiche avranno
lasciato il Paese. Nelle ultime settimane l’aumentare degli scontri ha provocato centinaia
di vittime. (C.D.L.)