Il presidente albanese ricevuto dal Papa: al centro dei colloqui l'integrazione europea
dell'Albania e la situazione del Kosovo
Questa mattina Benedetto XVI ha ricevuto in udienza il presidente della Repubblica
d’Albania, il prof. Bamir Topi, che successivamente ha incontrato il cardinale segretario
di Stato Tarcisio Bertone, accompagnato dal segretario per i Rapporti con gli Stati,
mons. Dominique Mamberti. Il servizio di Fausta Speranza.
Il presidente
di Albania ha voluto manifestare gratitudine alla Chiesa Cattolica per il contributo
offerto alla popolazione albanese, soprattutto attraverso le istituzioni educative
ed assistenziali. E’ quanto si legge nel comunicato della Sala Stampa della Santa
Sede. Inoltre, si è felicitato dei recenti Accordi sottoscritti in ambito sanitario
e fiscale, auspicando che la collaborazione possa continuare, “anche dal punto di
vista culturale e spirituale”. Il presidente albanese, ha riferito dei “recenti passi
compiuti dal Governo albanese per risolvere i maggiori problemi del Paese, instaurare
uno Stato di diritto e procedere verso l’integrazione europea”. Una riflessione particolare
sul Kosovo, per sottolineare “la necessità che, in merito all’assetto giuridico definitivo
del Kosovo, siano tenute in conto le richieste fondamentali delle Parti e venga scongiurato
qualsiasi ricorso alla violenza”. Bamir Topi è nato a Tirana
il 24 aprile 1957. E’ stato per tanti anni un leader del Partito democratico, poi
ministro e per due volte vice del premier Berisha. Nel luglio scorso il Parlamento
albanese lo ha incaricato di succedere ad Alfred Moisiu, in un momento di crisi del
Paese. A marzo 2007 c’era stato un rimpasto nel governo di centro-destra guidato dall’ex
presidente della Repubblica Sali Berisha, al potere dal 2005. Sul piano internazionale,
c’è da dire che ha siglato una bozza di accordo di associazione all’Unione Europea
ed è stata invitata ad aderire alla Nato nel 2008. Con uno sguardo al passato, si
può brevemente ricordare che l’Albania ha acquisito l’indipendenza nel 1912, dopo
quattro secoli di dominio turco, per poi essere annessa all’Italia nel 1939. Di nuovo
indipendente nel 1944, due anni dopo è stata sottoposta con l’istituzione della Repubblica
popolare a un rigido regime comunista che la isolò dal resto del mondo. Nel dicembre
1990, pressato dalla crisi economica e dalla protesta popolare, il regime è crollato.
Le modifiche all’ordinamento politico introdotte nel 1991 hanno dato vita a una Repubblica
parlamentare. Nel 1997 il Paese ha sfiorato la guerra civile in seguito al fallimento
di alcuni gruppi finanziari (le “società piramidali”) che avevano rastrellato i risparmi
di larghi strati della popolazione: la protesta è degenerata in atti di rivolta armata,
sedata dall’intervento di una missione multinazionale dell’ONU guidata dall’Italia.
Per quanto riguarda la popolazione, conta 3.150.000 abitanti, di cui 509.000 cattolici.
L’84,4% sono musulmani. L'Albania è il Paese più “giovane” d'Europa per l'età media
e ha la percentuale di popolazione urbana tra le più basse. Circa la metà della popolazione
lavora nell'agricoltura. Sul fronte della crescita economica, nonostante l’instabilità
politica, negli ultimi anni ha fatto grandi progressi, ma continua ad essere il Paese
più povero d’Europa. Resta alto il flusso migratorio verso altri Paesi.