Firmata ieri la Dichiarazione di Lisbona: Unione Europea e Africa collaboreranno per
la promozione di pace, sviluppo e diritti umani
La pace, lo sviluppo, i diritti umani e la crisi del Darfur. Sono questi i temi principali,
riporta la Misna, che verranno trattati durante il II vertice Africa-Europa, in programma
sabato e domenica prossimi a Lisbona. Lo ha reso noto ieri il ministro degli Esteri
egiziano Ahmed Abul Gheit al termine della riunione preparatoria svoltasi a Sharm
el Sheikh, sul mar Rosso. Qui i 45 ministri degli Esteri africani e i 15 europei presenti
hanno approvato la “Dichiarazione di Lisbona" che indica l’uguaglianza e l’interdipendenza
come i principi fondamentali della collaborazione tra i due continenti. L'Unione europea
e l'Africa, infatti, ratificheranno un accordo di "partenariato strategico" che "includerà
l'insieme del continente africano” per lo sviluppo, il commercio e la politica; dovrebbe
essere adottato, inoltre, anche un “piano d'azione” su priorità e obiettivi concordati,
la cui attuazione verrà verificata nel 2010 in occasione del III vertice Africa- Europa.
All’appuntamento di Lisbona dovrebbero partecipare 53 rappresentanti africani e 27
europei, oltre a organizzazioni internazionali e delegazioni della società civile.
Alcuni Paesi, tuttavia, hanno sollevato delle critiche. Londra minaccia di boicottare
il vertice a causa della presenza di Robert Gabriel Mugabe, a guida dello Zimbabwe,
mentre Muhammar Gheddafi, al suo arrivo in Portogallo, ha contestato il Tribunale
Penale Internazionale: i giudici, a suo avviso, favorirebbero i Paesi colonialisti
a svantaggio delle ex colonie. (S.G.)