AUSTRIA Il vescovo di Innsbruck elogia l'apporto pastorale di assisitenti e di religiose
esteri
INNSBRUCK, 6dic07 - Sacerdoti, assistenti alla pastorale e religiose provenienti dall'estero,
che vivono e operano nella diocesi austriaca di Innsbruck, "non sono semplici tappabuchi".
Lo ha sottolineato il vescovo della diocesi, mons. Manfred Scheuer nella lettera pastorale
diffusa ad inizio Avvento. Mons. Scheuer ha riconosciuto e lodato il "grande contributo"
prestato dai collaboratori stranieri per la "trasmissione della fede, della speranza
e della carità" in Tirolo. "Senza di essi - ha aggiunto -, l'annuncio del Vangelo
avrebbe basi traballanti". Scheuer ha ricordato che la diocesi di Innsbruck inizia
con l’Avvento l'anno della Chiesa universale. "Occorre sempre rammentare che siamo
Chiesa universale e che apparteniamo ad essa", ha ribadito. "Non ci si può chiudere
in se stessi e pensare solo ai propri problemi e alle proprie necessità". "Guardando
alla Chiesa cattolica come maggiore comunità religiosa del mondo consente di comprendere
che la fede cristiana si sviluppa in modo dinamico"; ha affermato. "In considerazione
di tanti segni di stanchezza, di rassegnazione e di assenza di prospettive nella nostra
Chiesa e nella nostra società possiamo imparare nuovamente dai Paesi del 'Sud' a recuperare
non solo una maggior gioia della fede e di vita, ma imparare nuovamente anche l'ospitalità,
la speranza e la solidarietà". (Sir-MANCINI)