L'Iran ha interrotto il programma di sviluppo nucleare nel 2003. Così un rapporto
della Cia
Si anima il dibattito sul rapporto inviato dai Servizi segreti americani al Congresso
degli Stati Uniti, secondo il quale l’Iran ha interrotto il proprio programma nucleare
nell’autunno del 2003, in seguito alle pressioni internazionali. Secondo la Casa Bianca,
però, non bisogna allentare il controllo, mentre il presidente Bush si è messo in
contatto con il suo collega Putin per discutere della faccenda. Anche Israele ha sottolineato
l’importanza di vigilare. Il documento non sorprende l’AIEA, l’Agenzia internazionale
per l’Energia Atomica. Ma come è stata accolta la notizia nella Repubblica Isalmica?
Giancarlo La Vella lo ha chiesto ad Alberto Zanconato, responsabile della sede ANSA
di Teheran:
R. - L’Iran
ha reagito subito con toni positivi, anche se decisamente prudenti. Il ministro degli
Esteri, Manouchehr Mottaki, ha detto che il suo governo è soddisfatto per quello che
ha definito “un cambiamento di rotta realistico da parte degli Stati Uniti”, mentre
il presidente della Commissione esteri del parlamento, Alaeddin Borujerdi, ha invitato
il presidente Bush ad ammettere apertamente il fallimento della sua politica verso
l’Iran e, quindi, a cambiare, sostenendo che l’amministrazione americana debba liberarsi
dell’influenza di Israele. Ovviamente, l’Iran vede uno spiraglio dopo questi mesi
di braccio di ferro e dopo pressioni sempre più forti, anche se non vengono ancora
commentati quelli che sono - in realtà - gli aspetti negativi del Rapporto dell’intelligence
americana, che dice - in sostanza - che un programma nucleare militare da parte dell’Iran
esiste, è esistito ed è stato sospeso nel 2003, ma fino a quella data ha continuato
ad andare avanti ed oggi non si sa ancora se verrà ripreso o meno.
D. - Si
può parlare di un futuro allentamento delle tensioni con Teheran?
R. - Da parte
dell’Iran, questo sembra uno spiraglio per uscire da una situazione che lo vedeva
stretto sempre più all’angolo, e, di fatto, lo vede ancora in questa situazione, perché,
da parte americana, si dice afferma che proprio questo Rapporto dovrebbe convincere
la comunità internazionale a continuare ad esercitare pressione sull’Iran. E’, quindi,
ancora presto per poter pensare una distensione vera e propria in questo confronto
e nei rapporti tra gli Stati Uniti e l’Iran.