In India, cattolici, indù e musulmani contro l’esproprio di terreni di una parrocchia
Cattolici, indù e musulmani hanno partecipato insieme in India ad una protesta contro
l’acquisizione di terreni prevista dal governo per ampliare l’aeroporto internazionale
di Mumbai. Sono state almeno 8 mila – rende noto l’Osservatore Romano - le persone,
per la maggior parte parrocchiani della chiesa di Nostra Signora della Salute, a manifestare
qualche giorno fa a Mumbai. I manifestanti hanno dichiarato che le autorità stanno
progettando di “acquisire la loro chiesa parrocchiale, un cimitero, una scuola e tre
piccoli villaggi nell’area cittadina di Sahar. I villaggi, che sono stati dichiarati
patrimonio nazionale dal governo statale, sono abitati da almeno 40 mila persone.
I parrocchiani hanno istituito un Forum per protestare contro il piano di una società
privata. Padre Saby Correa, il parroco locale, ha spiegato all’agenzia Uca News che
la chiesa e il cimitero sono “terra sacra”. Il piano prevede di acquisire l’area e
di trasferire gli abitanti a circa 40 chilometri di distanza. Per Priya D’Souza, madre
di due figli, è “impensabile lasciare il luogo dove siamo nati”. “Non permetteremo
a nessuno – ha concluso – di sfrattarci dalla nostra terra”. (A.L.)