Il mondo della letteratura piange la scomparsa di Dante Isella, filologo, critico
e studioso di italianistica
Lasciò l’impresa familiare per dedicarsi alla letteratura, che lo vide distinguersi
fra i maggiori critici e filologi italiani del ‘900. Allievo di Gianfranco Contini,
Dante Isella ne apprese il rigore e la passione per gli studi letterari, e si dedicò
all’analisi della civiltà letteraria lombarda. Le sue indagini gli consentirono di
mostrare sfaccettature nuove di autori della tradizione come Parini, Porta e Manzoni,
e di strappare all’oblio preziosi gioielli letterari: si ricordano i suoi lavori sulla
scapigliatura e sul Novecento, e i commenti delle opere neodialettali friulane e romagnole.
Di grande rilevanza anche i lavori su Montale e Gadda. Non mancò lo studio attento
della pittura lombarda di cui cercava risonanze e consonanze negli scrittori. Nelle
ultime settimane di vita – riporta il quotidiano Avvenire - Isella, che si è spento
a Casciago, nei pressi di Varese, all'età di 85 anni, si stava dedicando ad un’edizione
critica del “Fermo e Lucia”, splendido Monumento al Manzoni e alla filologia d’autore.
(C.D.L.)