America Centrale: i vescovi preoccupati per l’emigrazione alimentata da corruzione
e mancanza di politiche di sviluppo
“Ci addolora il dramma dell’emigrazione: molte persone sono obbligate a lasciare i
loro Paesi perché non si offre loro quello di cui hanno bisogno per vivere dignitosamente.
Questo si traduce in drammi umani inaccettabili”: è quanto si legge in un comunicato
del Segretariato delle Conferenze episcopali di Centramerica, Belize e Panama. "Non
ci sono miglioramenti – scrivono i vescovi – per i poveri, in particolare per gli
indigeni e i contadini. A questo – sottolineano i presuli – si aggiunge il dramma
quotidiano di centinaia di deportati dal Messico e dagli Stati Uniti”. La migrazione
nei nostri Paesi e all’estero – si legge poi nel comunicato – continua ad essere alimentata
dalla cattiva distribuzione della ricchezza, dalla corruzione, dalla mancanza di autentiche
politiche di sviluppo integrale e dal clima di violenza in alcune regioni. La povertà
– riferisce l’agenzia missionaria Misna – sta influendo anche sull’aumento del narcotraffico
e della criminalità organizzata perché molti giovani “vengono tentati dalla promessa
del denaro facile”. I presuli denunciano infine che questi “fenomeni hanno prodotto
un’ondata di violenza in crescita”, non solo nelle società ma anche dentro le famiglie.
(A.L.)