Medio Oriente: uccisi 4 palestinesi. Israele libera 429 esponenti dell'Intifadah
Sono quatto i miliziani palestinesi uccisi in due incidenti separati la scorsa notte
ai margini della striscia di Gaza, in prossimità del territorio israeliano. Da parte
loro i miliziani palestinesi hanno proseguito nella nottata gli attacchi, mediante
colpi di mortaio, contro il kibbutz israeliano di Nahal Oz, a ridosso della Striscia
di Gaza, ferendo quattro soldati. Intanto è stata completata la liberazione dal carcere
di Ketziot (Neghev) di 429 palestinesi detenuti per attività legate alla Intifadah.
Il provvedimento era stato deciso due settimane fa dal governo di Olmert prima del
vertice di Annapolis. Sono per lo più militanti di al-Fatah che non hanno “versato
sangue” in attacchi anti-israeliani. E c’è anche la notizia della riapertura, oggi,
del valico di Rafah, fra Gaza ed Egitto, per consentire il transito di 700 pellegrini
palestinesi diretti alla Mecca, in Arabia Saudita. Era stato chiuso nel giugno scorso,
durante gli scontri armati fra Hamas ed al-Fatah per il controllo della Striscia.
Colonie
israeliane contro Olmert Indignazione nelle colonie israeliane della Cisgiordania
nei confronti del premier Ehud Olmert dopo che la scorsa notte i servizi di sicurezza
israeliani hanno rivelato che due agenti palestinesi fedeli ad Abu Mazen sono responsabili
della uccisione premeditata di un israeliano due settimane fa nella zona di Nablus
(Cisgiordania). Secondo i coloni, Olmert ha ordinato che l'informazione fosse censurata
per evitare che avesse ripercussioni negative sul vertice di Annapolis (Usa). Nel
frattempo è stata congelata la decisione di consegnare alle forze dell'Anp dislocate
a Nablus cinque mezzi blindati leggeri di produzione russa destinati a mantenere l'ordine
pubblico. I palestinesi, secondo la radio militare, insistono affinchè sui blindati
siano montati fucili mitragliatori. Le autorità militari israeliane, nelle condizioni
attuali, mantengono il veto.
Iraq Uccisi due personaggi noti per
le loro posizioni critiche: il preside dell'istituto tecnico di Samara, noto per le
sue dure prese di posizione contro lo Stato islamico in Iraq, la coalizione di gruppi
integralisti legati ad Al-Qaida; e un capo tribale sunnita di uno dei 'Consigli del
risveglio', le milizie anti-Al-Qaida costituite in molte zone dell'Iraq, ucciso con
il suo autista. Inoltre, in scontri a fuoco a Mossul, hanno perso la vita quattro
poliziotti e sette miliziani.
Iran Un patto per la sicurezza è basilare
per la stabilità della regione: è quanto ha affermato il presidente iraniano Mahmoud
Ahmadinejad all'apertura dei lavori del vertice del Consiglio di Cooperazione del
Golfo (ccg), invitando alla costituzione di un “summit a sette” per il futuro. “Occorre
esercitare ogni sforzo per mantenere la regione libera da tensioni”, ha dichiarato
Ahmadinejad “e per questo propongo una mutua cooperazione che aiuti a mantenere sicurezza
nella regione”. “Una regione sicura”, ha premesso il presidente iraniano alla presentazione
della sua proposta di cooperazione articolata in 12 punti, “senza interferenze straniere”,
alludendo ai solidi rapporti che le monarchie del Golfo hanno con gli Stati Uniti.
Arrestata attivista iraniana Un'attivista iraniana per i diritti
delle donne è stata arrestata per ordine della Corte rivoluzionaria di Teheran, secondo
quanto scrive oggi il quotidiano Etemad. La femminista, Jalveh Javaheri, è stata convocata
dalla Corte e interrogata per ore, prima di essere dichiarata in arresto con le accuse
di “iniziative contro la sicurezza nazionale” e “turbamento dell'opinione pubblica”.
La donna è quindi stata trasferita al famigerato carcere di Evin. Dall'inizio dell'anno
altre otto femministe hanno subito condanne fino a quattro anni di reclusione - in
parte sospese - inflitte loro dalla Corte rivoluzionaria per aver preso parte nel
giugno del 2006 ad una manifestazione nel centro di Teheran per chiedere l'abolizione
degli articoli della legge islamica che limitano i diritti delle donne. Il raduno
venne disperso dalla polizia, che arrestò 70 persone, tra le quali diversi uomini.
La Javaheri è una delle attiviste impegnate in una campagna volta a raccogliere un
milione di firme per ottenere queste riforme legislative.
Afghanistan Cinque
taleban, tra i quali un comandante che si ritiene coinvolto nel rapimento del giornalista
italiano Daniele Mastrogiacomo, avvenuto nello scorso marzo, sono stati uccisi durante
un'operazione delle forze della coalizione internazionale operanti nel distretto di
Musa Qala, nella provincia meridionale afghana di Helmand. “Le forze della coalizione
stanno distruggendo sistematicamente il comando dei taleban - afferma il portavoce
della Joint Task Force 82, il maggiore dell'esercito Chris Belcher - ed il controllo
sulle loro reti”. L'inviato di Repubblica Daniele Mastrogiacomo fu rapito in Afghanistan
il 4 marzo scorso insieme con il suo interprete ed il suo autista, entrambi afghani,
e fu rilasciato due settimane dopo.
Caso elezioni in Pakistan La
commissione elettorale del Pakistan ha respinto la candidatura dell'ex primo ministro
Nawaz Sharif, uno dei leader dell'opposizione, alle elezioni legislative e amministrative
previste per il prossimo 8 gennaio, con la motivazione che Sharif era stato condannato,
nel 2000, per il dirottamento di un aereo. All'inizio di ottobre 1999 aveva impedito
l'atterraggio in Pakistan di un aereo di linea che trasportava l'attuale presidente
Pervez Musharraf, allora capo di stato maggiore dell'esercito, che a suo avviso stava
preparando un colpo di Stato. Il 12 ottobre 1999 Musharraf prese in effetti il potere
rovesciando il governo Sharif.
Attentato in Pakistan Intanto almeno
cinque persone sono morte e altrettante sono rimaste ferite in un'esplosione in una
scuola islamica pachistana nella città di Qila Saifullah, nella provincia del Belucistan,
lungo il confine con l'Afghanistan. Non è ancora certa la causa dello scoppio nella
madrasa (scuola religiosa), nel sud ovest del Paese. Alcune scuole coraniche pachistane
sono considerate terreno di reclutamento per i militanti combattenti che combattono
le forze straniere nel vicino Afghanistan e si oppongono al supporto pachistano agli
Stati Uniti nella lotta contro il terrorismo.
Libano Dieci deputati
del Parlamento libanese sottoscriveranno oggi una mozione per un emendamento costituzionale
che consenta l'elezione alla presidenza della Repubblica del comandante in capo dell'esercito,
generale Michel Suleiman. La maggioranza di governo, sostenuta da Usa, Ue e Paesi
arabi del Golfo, ha ufficialmente dichiarato ieri sera il suo appoggio a Suleiman
- che appartiene alla comunità cattolico-maronita cui, in base al sistema politico-confessionale
del Libano, spetta la presidenza della Repubblica - e l'opposizione dovrebbe fare
altrettanto nelle prossime 48 ore. Berri ha convocato il Parlamento il 7 dicembre
per eleggere il successore dell'ex presidente Emile Lahud, il cui mandato è scaduto
il 24 novembre. Intanto il patriarca maronita Nasrallah Sfeir torna ad esprimere la
sua preoccupazione per la drammatica situazione nel Paese, richiamando tutti a compiere
il loro dovere civico e criticando quelle persone che continuano a minacciare la stabilità
del Paese.
Somalia Nur Hassan Hussein, nuovo primo ministro somalo,
ha varato nella tarda serata di ieri, a Baidoa, dove siede il Parlamento, il governo.
Ne fanno parte 31 ministri e 31 vice. Il voto di fiducia, che appare scontato, è atteso
tra domani e dopodomani. Intanto anche ieri almeno sei o sette morti a Mogadiscio
in scontri tra insorti, la cui direzione strategica sembra essere nelle mani degli
integralisti islamici, e forze etiopiche e somale. Drammatica la situazione di centinaia
di migliaia di profughi.
Caso giornalisti uccisi in Somalia nel 1994 “Da
un'analisi complessiva degli elementi indiziari fino ad oggi raccolti dagli inquirenti
la ricostruzione della vicenda più probabile e ragionevole appare essere quella dell'omicidio
su commissione”. Con questa motivazione il gip di Roma, Emanuele Cersosimo, ha respinto
la richiesta di archiviazione dell'inchiesta sugli omicidi di Ilaria Alpi e Miran
Hrovatin, avvenuti a Mogadiscio il 20 marzo 1994 ed accolto l'istanza della famiglia
dell'inviata italiana della RAI nella quale si chiedeva di svolgere nuove indagini.
Secondo il gip, Alpi e Hrovatin potrebbero essere stati uccisi per impedire che le
notizie da loro raccolte “sui traffici di armi e di rifiuti tossici avvenuti tra l'Italia
e la Somalia venissero a conoscenza dell'opinione pubblica italiana”. Il legale della
famiglia Alpi, D'Amati, aveva sostenuto che “ci sono le prove per sostenere che Ilaria
è stata assassinata perchè aveva scoperto i meccanismi illeciti di un traffico di
armi e di dazioni di denaro legate all'affaire della cooperazione in Somalia”.
Sudan Il
presidente sudanese Omar el-Bechir ha concesso la grazia all'insegnante britannica
arrestata per aver autorizzato i suoi alunni a chiamare un orsetto di peluche con
il nome di Maometto. La donna sarà liberata, ha riferito un portavoce del presidente.
Gillian Gibbons, 54 anni, insegnante di Liverpool, è stata condannata da un tribunale
di Khartoum a 15 giorni di prigione. I due membri musulmani della Camera dei Lord
che da alcuni giorni si trovano a Khartoum nel tentativo di ottenere la liberazione
dell'insegnante britannica, hanno incontrato il presidente sudanese Omar Hassan al-Bashir.
Il nuovo premier polacco e l’UE Il neo premier polacco Donald Tusk,
sarà domani a Bruxelles per una serie di incontri con le istituzioni europee. Tusk,
alla guida di un governo liberal moderato che ha promesso di migliorare le relazioni
con la Ue, avrà un incontro bilaterale con il presidente dell'Europarlamento Hans
Gert Poettering e un pranzo di lavoro con il presidente della Commissione Ue Josè
Manuel Daurao Barroso. Il premier polacco terminerà la sua prima visita ufficiale
a Bruxelles con un incontro con la conferenza dei presidenti del gruppi politici al
Parlamento europeo, nel primo pomeriggio.
Putin e trattato armi convenzionali La
Russia potrebbe rientrare nel Cfe, il trattato sulle armi convenzionali in Europa,
“'se i partner dell'Alleanza atlantica ratificheranno il documento e cominceranno
a rispettarlo”'. Confermando l'uscita, il 12 dicembre, di Mosca dal trattato, Putin
ha detto che “La Russia non può continuare a rispettare unilateralmente quegli accordi,
perchè minacciano la sua sicurezza”.
Sri Lanka Trentanove ribelli
delle Tigri tamil e sei soldati sono rimasti uccisi oggi in scontri nel nord dello
Sri Lanka. Decine di altri ribelli sono stati feriti, hanno aggiunto le fonti precisando
che gli scontri sono avvenuti nel distretto di Mannar a nord-ovest, e nel nord della
penisola di Jaffna, dove ormai il conflitto è diventato quotidiano con raid, bombardamenti
e scontri per terra e per mare. Questi ultimi scontri sono esplosi a due giorni dall'attacco
da parte dei militari di bunker dei ribelli Tamil a sud di Adampan, nello stesso distretto
di Mannar.
Australia Il leader del Partito laburista australiano,
Kevin Rudd, ha prestato giuramento in qualità di 26/mo primo ministro dell'Australia.
Rudd sarà il nuovo capo del governo di Canberra dopo la sua vittoria nelle elezioni
legislative del 24 novembre scorso, con la quale ha posto fine a 11 anni di potere
del premier conservatore John Edward. Kevin Rudd ha giurato nel Palazzo de governo
a Canberra, dinanzi al governatore generale d'Australia Michael Jeffery, rappresentante
della regina d'Inghilerra Elisabetta seconda. Rudd ha promesso in particolare di firmare
in tempi rapidi il protocollo di Kyoto e ha annunciato il ritiro entro la metà del
2008 dei 550 soldati australiani inviati in Iraq.
Birmania Un gruppo
di attivisti birmani ha inviato una petizione al presidente cinese Hu Jintao, invitandolo
a controllare le imprese cinesi che stanno costruendo una serie di dighe del piccolo
Paese asiatico, dove in settembre le manifestazioni pro-democrazia guidate dai monaci
buddhisti sono state represse nel sangue. La coalizione, chiamata Burma River Networks,
afferma che per le dighe sono stati investiti 30 miliardi di dollari. “Le imprese
cinesi stanno aumentando rapidamente i loro investimenti nel settore dell'energia,
in particolare nei progetti per lo sviluppo dell'energia idrica”, si legge nella petizione.
La Cina è alleata del regime militare birmano e, secondo le valutazioni degli economisti,
imprese cinesi hanno investito nel vicino Paese oltre un miliardo di dollari. Pechino
è contraria alle sanzioni economiche proposte dall'Occidente e per questo è stata
criticata dalle organizzazioni umanitarie internazionali ma diversi osservatori ritengono
che abbia avuto un ruolo importante nel convincere la giunta militare a ricevere l'inviato
dell’Onu e ad aprire un dialogo con l'opposizione, anche se finora non ha dato frutti.
Il Salween Watch - uno dei gruppi della coalizione che si occupa in particolare del
fiume Salween - ha chiesto alla Cina di applicare le sue leggi per verificare l'impatto
dei progetti per la costruzione di dighe in Birmania sull'ecologia e sulle popolazioni
locali.
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI
no. 337 E'
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