Bali:anche la Santa Sede alla Conferenza Onu sul clima
Si è aperta oggi a Bali, in Indonesia, la 13.ma Conferenza internazionale sul clima,
alla quale partecipano delegazioni di 192 Paesi con lo scopo di trovare accordi per
il dopo-Kyoto. All’incontro partecipa, in qualità di osservatore, anche una delegazione
della Santa Sede guidata dal nunzio apostolico in Indonesia, mons. Leopoldo Girelli.
I nodi da sciogliere restano la stabilizzazione delle concentrazioni dei gas serra
e la scaletta delle priorità per l’accordo che sostituirà quello firmato a Kyoto nel
’97. Obiettivo della Conferenza, che si chiuderà il 14 dicembre, è infatti quello
di trovare un accordo globale che sostituisca il Protocollo di Kyoto per la riduzione
dei gas serra, principali responsabili del riscaldamento del pianeta. La priorità
è quella di definire un’agenda che stabilisca le basi del negoziato fissando la data
limite per raggiungere, nel 2009, un nuovo accordo che consenta di frenare e affrontare
il surriscaldamento climatico. A rendere i negoziati particolarmente urgenti è inoltre
il rapporto scientifico 2007 del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici
(IPCC), secondo il quale le alterazioni del clima possono seriamente danneggiare lo
sviluppo futuro di economie, società ed ecosistemi a livello mondiale. Dalla Conferenza
di Bali si attendono, in particolare, risposte per avviare il processo destinato a
produrre un’intesa internazionale negoziata e concordata, individuando le aree chiave
che l’intesa stessa dovrebbe includere: la 'mitigazione', ovvero l'azione per limitare
o ridurre le emissioni inquinanti; 'l'adattamento', la strategia da seguire per aiutare
i Paesi in via di sviluppo ad affrontare l'impatto del cambiamento climatico; la 'tecnologia',
l'aiuto da fornire ai Paesi per limitare o ridurre le emissioni attraverso la tecnologia;
il 'finanziamento', gli investimenti per consentire agli Stati in via di sviluppo
di applicare provvedimenti che non compromettano i loro sforzi di crescita economica.
Si dovranno inoltre stabilire la metodologia e il calendario dell’intero processo
e decidere il termine entro il quale i negoziati giungeranno a conclusione, in modo
da permettere ai governi nazionali di ratificare il nuovo accordo sui cambiamenti
climatici entro il 2012. (A cura di Amedeo Lomonaco)