Promuovere con coraggio la dignità dell’uomo, contro la logica del relativismo morale:
l’esortazione di Benedetto XVI alle ONG cattoliche
Difendere sempre la dignità dell’uomo contro le spinte relativistiche che segnano
le discussioni internazionali: è l’appello di Benedetto XVI rivolto alle Organizzazioni
non governative di ispirazione cattolica, ricevute ieri in Vaticano. Il Papa ha pronunciato
un appassionato discorso in difesa di un ordine internazionale fondato non sulle ideologie
e gli interessi di parte, ma sul riconoscimento della legge morale naturale. L’indirizzo
d’omaggio è stato rivolto al Papa dall’arcivescovo Fernando Filoni, sostituto per
gli Affari Generali della Segreteria di Stato. Sui passaggi salienti del discorso
del Papa, il servizio di Alessandro Gisotti:
“Contrastare
il relativismo, presentando in modo creativo la grande verità sull’innata dignità
dell’uomo e sui diritti che da questa dignità derivano”: è l’esortazione di Benedetto
XVI alle organizzazioni non governative di ispirazione cattolica. Le discussioni sui
grandi temi, a livello internazionale, ha rilevato, sono spesso “segnate da una logica
relativistica che considera il rifiuto della verità sull’uomo come la sola garanzia
ad una coesistenza pacifica tra i popoli”. Questa logica, ha detto, “nega la possibilità
di un'etica basata sul riconoscimento della legge morale naturale”:
This
has led, in effect, to the imposition… “Ciò
– ha avvertito – ha portato nei fatti all’imposizione di una nozione di legge e politica
che alla fine” fa sì che il consenso tra gli Stati sia “l’unica vera base delle norme
internazionali”. D’altronde, ha detto, si tratta di un consenso “a volte condizionato
da interessi di breve termine e manipolato da pressioni ideologiche”:
The
bitter fruits of this relativistic logic… “I
frutti amari di questa logica relativistica – ha proseguito – sono tristemente evidenti:
pensiamo al tentativo di considerare diritti umani le conseguenze di un certo stile
di vita centrato su se stessi”. E, ancora, “la mancanza di preoccupazione per i bisogni
economici e sociali delle nazioni povere come anche il disprezzo per la legge umanitaria
e una difesa selettiva dei diritti umani”. Di qui l’appello del Papa alle ONG cattoliche
a sviluppare la conoscenza della Dottrina sociale della Chiesa e di promuoverla a
livello internazionale. Questo impegno, ha detto, “contribuirà” ad elaborare in modo
più adeguato le risposte ai tanti temi che vengono discussi oggi”. Inoltre, aiuterà
a sviluppare delle iniziative specifiche, “animate da spirito di solidarietà e libertà”.
What
is needed, in fact, is a spirit of solidarity… “Ciò
di cui c’è bisogno, infatti, - è stata la sua riflessione – è uno spirito di solidarietà”
che promuova questi principi etici, convinti che “la loro natura profonda e il loro
ruolo come base della vita sociale resta non negoziabile”. Grazie a questo spirito,
ha aggiunto, si potrà, ogni volta che è necessario, “lavorare in collaborazione sia
con le varie ONG che con i rappresentanti della Santa Sede con il dovuto rispetto
per le differenze di natura, fini istituzionali e metodi” di lavoro. Se sperimentato
in spirito di solidarietà, è stato il suo richiamo, “il legittimo pluralismo e la
diversità porterà non alla divisione e alla competizione, ma ad una maggiore efficacia”.
Il Papa non ha mancato, tuttavia, di mettere l’accento sugli aspetti positivi della
cooperazione tra i governi. Una cooperazione, ha sottolineato, che specie “dopo la
tragica distruzione delle due guerre mondiali ha contribuito in modo significativo
alla creazione di un ordine internazionale più giusto”.