Il Papa presiede i Primi Vespri della I Domenica di Avvento: la riflessione del cardinale
Arinze
Tempo della Speranza per definizione, inizia domani l’Avvento. E’ un periodo di attesa
del Signore che viene, di preparazione alla Solennità della Nascita di nostro Signore
Gesù Cristo. A suggellare l’inizio di questo tempo forte per i cristiani, Benedetto
XVI celebrerà stasera, in Basilica Vaticana, i Primi Vespri della prima Domenica di
Avvento. La nostra emittente seguirà l’evento in radiocronaca diretta in lingua italiana,
a partire dalle ore 16,50, sull’onda media di 585 kHz e in modulazione di frequenza
su 105 MHz. Sul significato dell’Avvento, Giovanni Peduto ha intervistato il
cardinale Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il culto divino
e la disciplina dei sacramenti:
R.
- L’Avvento è il tempo in cui la Chiesa pone tutta la sua attenzione sul grande Mistero
del Figlio di Dio, che prende la natura umana, che si inserisce nella nostra storia
umana e che per amore nostro e per la nostra salvezza è disceso dal cielo. Questo
è certamente l’accento dell’Avvento, tutto il resto rappresenta soltanto dei dettagli.
D. – Quali sono i punti forti dell’Avvento, i richiami
ed i messaggi che la Chiesa in questo periodo vuole offrirci?
R.
– Il Figlio di Dio per la salvezza di tutta l’umanità entra nella storia umana, si
fa carne nel seno della Vergine Maria. La Chiesa si riferisce molto al libro del profeta
Isaia, perché è il profeta che ha maggiormente profetizzato sulla Vergine che concepirà
e darà a tutti noi un figlio che sarà il Redentore. Tutto appare quindi centrato sull’Incarnazione.
E come si può vedere la Beatissima Vergine Maria non può che farne parte. Anche la
devozione mariana, quindi, è parte dell’Avvento. Come potevamo avere il Figlio di
Dio, senza la Madre? Questo tempo è, quindi, importantissimo per tutti noi e ci permette
di riflettere sulle letture, ma ci permette anche di riflettere su altri testi della
Liturgia. Sarebbe bene partecipare la mattina alla preghiera delle Lodi e a quella
della sera, ai Vespri.
D. – Il tempo di Avvento
è tempo di attesa e, quindi, tempo di speranza. Una sua riflessione sull’Enciclica
del Papa imperniata proprio sulla speranza …
R. –
E’ proprio la speranza che ci salva. Il Santo Padre lega molto la speranza alla fede.
Il concetto di speranza, basata sulla fede, nel Nuovo Testamento ci guida. Il centro
di questa nostra speranza è Cristo Gesù, Salvatore. Non abbiamo speranza in una idea
o in uno slogan, ma in Gesù Cristo, ed è in Lui che tutto assume significato e quindi
anche la preghiera, l’agire, il soffrire, ma anche tutta quella tensione della vita
cristiana che è verso la fine; e Maria è la stella della nostra speranza, ci guida
e ci insegna come sperare. E’ bello che il Santo Padre ci dia questa sua seconda Lettera
Enciclica proprio per inaugurare il tempo di attesa dell’Avvento nella speranza.