Sembra esclusa la matrice religiosa del sequestro, ieri, di un sacerdote siro-ortodosso
nel sud est della Turchia
Non si hanno ancora notizie sul sequestro del sacerdote siro-ortodosso Daniel Savci,
di 55 anni, rapito ieri pomeriggio nel sud est della Turchia, mentre si recava in
una parrocchia di un villaggio nei pressi di Midyat dal monastero di Mor Yakup. Secondo
quanto comunicato da Anto Nuay, responsabile di questa comunità cristiana - che conta
diecimila fedeli in tutta la Turchia e 2500 in questa zona del sud est turco – “il
sacerdote è stato costretto ad uscire dalla sua auto e portato in luogo imprecisato
da persone che ancora non hanno un volto né una identificazione”. Il segretario generale
del vicariato del Patriarcato siriano ortodosso, che ha sede a Istanbul, Zeki Demir,
ha dichiarato che mancano elementi sicuri. Di certo – riferisce l’agenzia AsiaNews
- c'è che il sacerdote è stato rapito ieri pomeriggio e la polizia sta cercando di
capire chi sono i sequestratori e il movente. Si tende comunque ad escludere che sia
un sequestro a sfondo religioso, anche perché proprio in quella zona da sempre i rapporti
tra cristiani e musulmani sono buoni. (A.L.)