Nel 70.mo anniversario della nuova sede della Lateranense, il cardinale Bertone ha
incentrato la Lectio Magistralis sulle nuove generazioni
“La fede ha una sua logica e questa impone le sue regole”. E’ quanto ha affermato
ieri nella sede della Pontificia Università Lateranense il cardinale segretario di
Stato Tarcisio Bertone rivolgendosi ai giovani, ai quali ha indirizzato la ‘Lectio
magistralis’ incentrata sul tema: “Benedetto XVI e i giovani”. L’occasione è stato
il 70.mo anniversario della fondazione della nuova sede. Il porporato, riprendendo
le parole del Papa ha sottolineato che “non di rado la religione diventa quasi un
prodotto di consumo. Si sceglie quello che piace e alcuni sanno anche trarne profitto”.
“Ma la religione cercata alla maniera del ‘fai da te’ – ha aggiunto il cardinale Segretario
di Stato - alla fin fine non ci aiuta: è comoda, ma nell’ora della crisi ci abbandona
a noi stessi”. “Conoscere Cristo in modo convincente – ha proseguito il porporato
- richiede nello stesso tempo la fatica dello studio e la passione per i suoi contenuti”.
Il cardinale Tarcisio Bertone ha affermato, inoltre, che “scienza e tecnica non possono
avere l’ultima parola sull’uomo”. Per poter essere felici nella vita – ha spiegato
– si deve raggiungere “la verità che sentiamo come la più importante e questa è quella
dell’amore”. Gli universitari – ha concluso – dovrebbero sentire l’invito a essere
vigili e critici: la vigilanza permette di “rimanere sempre attenti allo svolgersi
degli eventi”; la critica “obbliga alla riflessione e al ragionamento”. (A.L.)