Migrazioni e questioni etiche al centro di un incontro organizzato a Roma dalla Fondazione
Scalabrini
Il rispetto dell’alterità e l’importanza della convivenza con i migranti sono state
al centro dell’incontro, promosso ieri a Roma dalla Fondazione Scalabrini e incentrato
sul tema: “Migrazioni, questioni etiche”. Un fenomeno quello dell'emigrazione – che
come scrive il Papa nel Messaggio per la 94.ma Giornata mondiale del Migrante e del
Rifugiato presentato ieri in Sala Stampa Vaticana - diviene sempre più esteso ed abbraccia
un crescente numero di persone di ogni condizione sociale. Durante il convegno, tenutosi
ieri nella Pontificia Università Urbaniana, si è sottolineato, in particolare, come
di immigrazione si parli ogni giorno in Italia, soprattutto per sottolineare aspetti
problematici. Ma ad ogni sottolineatura crescono il senso di disagio, la sindrome
di invasione, i sentimenti di astio. Dal confronto è emerso anche che la convivenza
in una società sempre più pluralista esige la reciproca accoglienza non solo tra persone,
ma anche tra ricchezze culturali di cui ogni persona è portatrice. Il riconoscimento
dei diritti culturali è, quindi, sempre più necessario e non privo di insidie. Realizzare
l’incontro tra esseri umani – ha detto Paolo Carlotti, docente di morale fondamentale
all’Università Salesiana – non può prescindere da una qualità di relazione e di fratellanza.
Il bene comune – ha poi affermato Martin McKeever, preside dell’Accademia Alfonsiana
– è realizzabile solo ripensando ad un reale valore di giustizia che richiede ancora
chiarimenti. Francesco Viola, ordinario di filosofia del diritto all’Università di
Palermo ha sottolineato, infine, la necessità di indirizzare la politica verso il
modello di “una democrazia deliberativa”, che preveda la possibilità per i cittadini
stranieri di partecipare alle decisioni della collettività. (A.L.)